Cultura e civiltà
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Anna Biguzzi è una germanista di formazione, quindi offre una visione della componente antropologica nell’azione di un docente di lingue straniere che risulta differente rispetto a quella di ispirazione glottodidattica britannica (dove predomina la cultura quotidiana, spicciola) e a quella appartenente alla tradizione francese (più attenta, rispetto a quella britannica, alla cultura “alta”). L’impianto offerto dall’Autrice è originale per la sua interdisciplinarità, per l’allargamento del “canone” culturale che propone, ponendo grande attenzione alle espressioni che riportano la Weltanschaung di un popolo. Come curatrice, Anna Biguzzi ha scelto di attribuire un grande ruolo alla riflessione sulla dimensione interculturale, come naturale evoluzione della tradizione di insegnamento della cultura e della civiltà in un corso di lingua straniera (l’argomento è trattato in un saggio di Barbara Bertin). Il numero monografico, che affianca suggerimenti operativi a riflessioni di ordine eminentemente teorico, comprende anche una sezione relativa alle varie culture – soprattutto all’insegnamento del tedesco (nei saggi di Chiara Donatini e di Paola de Matteis; quest’ultima offre interessanti spunti per l’uso interattivo della e-mail nell’esplorazione del mondo culturale dei giovani), dello spagnolo (il saggio è di Laura Brugè) e del russo (ad opera di Marina Perini): sono, queste ultime, lingue che non hanno una grande rilevanza nella letteratura glottodidattica italiana ma che sono in rapida espansione nelle scuole del nostro Paese. Per questo è importante che esse ricerchino una didattica originale e che non si limitino a clonare semplicemente la tradizione britannica e quella francese, a cui facevamo riferimento più sopra.
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