Content Language Integrated Learning: Un nuovo orientamento glottodidattico a favore della pluralità linguisitica

Content Language Integrated Learning: Un nuovo orientamento glottodidattico a favore della pluralità linguisitica

Autore: 

Rivista on line www.glottodidattica.net
Università di Bari, 1/2007

La pluralità linguistica, la complessità culturale ed economica della società attuale costringono le istituzioni formative a trovare urgenti misure di adeguamento ai tempi in termini di indirizzi, programmi, curricoli di studio e metodologie d’insegnamento delle lingue straniere. In questo nuovo contesto, come afferma Byram, l’insegnamento delle lingue va ben oltre la “semplice” comunicazione quotidiana e diventa uno strumento indispensabile per concorrere alla formazione dell’individuo e per garantirgli una partecipazione attiva alla cittadinanza europea. Uno dei percorsi per rispondere efficacemente a tutte queste sollecitazioni è il CLIL, Content Language Integrated Learning. Il CLIL si presenta come uno degli strumenti e approcci più innovativi e flessibili, mediante il quale le diverse discipline vengono insegnate con l’uso della lingua straniera per raggiungere obiettivi didattici ed educativi. L’autrice, facendo riferimento ad autorevoli rappresentanti della glottodidattica italiana (Balboni, Coonan, Serragiotto), mette in evidenza che il CLIL si è dimostrato negli ultimi anni un efficace strumento per potenziare l’apprendimento delle lingue e per attivare una più stimolante acquisizione dei contenuti, favorendo il superamento dei limiti dei programmi disciplinari tradizionali verso l’integrazione curricolare. Ricorrendo ad esempi didattici concreti, vengono evidenziate le variabili della progettazione CLIL che l’autrice individua nel contesto, nella motivazione di base, negli aspetti metodologici ed organizzativi, nei materiali usati e nella valutazione, elemento importante di tutto il percorso. Infatti, come sottolinea l’autrice, la valutazione non dovrà limitarsi ad una interpretazione di dati quantitativi che emergeranno dalla fase di testing ma dovrà assumere anche un ruolo di interpretazione qualitativa del processo e quindi essere osservazione continua e strutturata all’interno del percorso di progettazione e realizzazione del CLIL. Alla valutazione del docente dovrebbe affiancarsi il self-assessment del discente, importante momento di riflessione, di metacognizione e di autonomia.

pdm2k@libero.it
Università di Venezia

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