“Werden unsere Kinder mehr Deutsch sprechen? Hoffentlich, ja!”
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L’ articolo, pur prendendo le mosse dalla riforma degli ordinamenti didattici universitari ed il riordino dei cicli scolastici ad opera dei ministri Berlinguer e De Mauro, presenta considerazioni tuttora significative in merito al ruolo che oggi hanno le lingue nel percorso formativo scolastico e universitario. In particolare l’a. si sofferma sull’auspicabile potenziamento della diffusione e l’insegnamento della lingua tedesca in Italia, nel quadro della mutata realtà culturale e sociopolitica italiana in contesto europeo. Nel progetto formativo che oggi predomina ha infatti un peso rilevante lo sviluppo unitario e coerente delle competenze comunicative e linguistiche dei discenti con l’apprendimento, oltre all’italiano, anche di almeno altre due lingue europee. Gli spazi che si aprono alla diffusione del tedesco sono legati a contesti diversi: rapporti commerciali tra Italia e paesi di lingua tedesca, forte presenza di turisti tedescofoni, aspetti culturali. È compito delle istituzioni scolastiche e universitarie organizzare l’offerta didattica delle facoltà anche in considerazione del contesto socio-culturale ed economico del territorio in cui opera la struttura, con particolare attenzione anche agli aspetti della didattica interculturale e delle lingue speciali. Nel mutato contesto sociale e culturale, che favorisce ormai l’apprendimento delle lingue, muta anche la funzione del laureato in lingue, che l’a. preferisce chiamare ‘esperto in lingue’. Le maggiori occasioni di ‘esposizione’ alla lingua straniera (viaggi, satellite, internet) richiedono una maggiore attenzione per l’uso della lingua e una maggiore competenza interculturale e per questo chi studia le lingue non deve soltanto ‘saper parlare’ la lingua ma deve conoscerne il funzionamento per poter interpretare tutte le sue manifestazioni.
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