“Teorie e modelli”

“Teorie e modelli”

In IANNACCARO G, MATERA V. (a cura di), La ingua come cultura
Torino, UTET Università, 2009, pp. 76-97 RECENSIONE

Il saggio di Duranti è parte integrante di una raccolta di scritti frutto di un Seminario Permanente dell’Università Bicocca di Milano, dedicato allo studio dell’Interazione fra linguaggio e cultura. Il linguista antropologo affronta il tema partendo dalla ridefinizione dei concetti di “teoria” e “modello” e, contestualmente, analizzando la nozione di interazione tra lingua e cultura, infine sintetizzata -in appendice- in sette tesi. Il lavoro prende avvio dall’affermazione del primato dell’interazione, come implicito elemento e prodotto di tutte le vicende umane. Argomento noto, nella ricerca di Duranti come “Teoria interazionale dell’autorialità”. Seguendo i temi espressi nelle tesi, ripercorre gli ultimi 80 anni di linguistica e antropologia, da Boas fino ad oggi e soffermandosi sull’uso del linguaggio e sui cambiamenti di interpretazione, si interroga sul significato attuale di teoria e modello “confusi volentieri”. Continuando con il tema della terminologia in uso e dell’arbitrarietà, nello specifico, si sofferma ad analizzare l’uso dei termini “linguaggio, interazione e cultura” e i conseguenti comportamenti di evitazione. Nella tesi numero tre evidenzia le difficoltà inerenti lo scambio con discipline istituzionalizzate come la psicologia e la sociologia. Continua con “l’inestricabile nesso fra analisi e documentazione” segnalando la dicotomia tra la prossibilità, per i ricercatori, di aggiornare le tecniche documentarie in base agli scopi o, viceversa, applicare tecniche in uso per rilevare dati ed eventi. Nella tesi seguente stigmatizza la necessità, per chi si occupa di interazione, di rendere chiare le unità di analisi in uso nelle ricerche. Cosa non facile a causa dell’uso “di termini interrelati per storia e valore semantico”. Similmente, nella tesi successiva, sottolinea l’urgenza di principi valutativi espliciti, definiti da criteri adottati e condivisi in ambito internazionale. L’ultima tesi propone una similitudine: così come si realizza uno scambio fra i dati raccolti, altrettanto accade tra il ricercatore e il materiale da lui raccolto, in riferimento al confronto umano. Duranti chiude il saggio con una riflessione sulla definizione di Modello: se i riti sono, per gli etnografi, modelli di società e cultura, il rischio è non avere più la possibilità di riconoscerli.

cleliacapua@gmail.com
Università Ca'Foscari Venezia

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