“Programmazione e selezione dei contenuti”

La questione affrontata nel saggio fu di grande rilievo negli anni Ottanta durante la fase della needs analysis che dominava gli studi sui Livelli Soglia e introduceva al Quadro europeo. In virtù del fatto che tale questione fu poi abbandonata riteniamo importante che l’A. le abbia dedicato questo studio, che ha un forte valore anche tolto dal contesto della collezione di saggi che lo ospita. Il problema della definizione dei contenuti di un corso e della programmazione delle sequenze e delle interrelazioni tra i vari contenuti è apparentemente semplice; in realtà tale definizione è assai complessa perché proprio a questo livello operativo giungono e si compenetrano gli effetti di tutte le decisioni “alte”, ossia teoriche: dall’idea di lingua e di studente, all’idea di educazione linguistica generale, alla gerarchizzazione delle varie componenti della competenza comunicativa. A questi problemi è dedicato soprattutto il secondo paragrafo, in cui l’A. si pone il problema dei diversi tipi di sillabo, da quelli formali a quelli grammaticali, da quelli funzionali e nozionali-funzionali a quelli processuali; una volta operate le scelte (in molte occasioni integrando anziché escludendo le possibilità) diventa possibile passare alla selezione e alla gradazione dei contenuti – in considerazione dell’età degli studenti, del contesto didattico, dei bisogni specifici…Questa enorme serie di fattori si integrano magistralmente nel saggio, dando origine ad una costruzione originale e solida, caratterizzata – secondo un interesse che è proprio dell’autrice – dall’enfasi posta sulla dimensione testuale come vero piano d’azione della comunicazione e dell’insegnamento linguistico, e sul ruolo fondamentale dell’oralità.