“L’insegnamento delle lingue straniere”
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Il presente saggio di Gianfranco Porcelli è un tentativo di precisare il valore di lingua straniera e chiarire meglio il concetto di lingua straniera e lingue straniere. L’autore parte con la differenziazione di Fisherman tra lingua “marcata” caratterizzante il curricolo bilingue e lingua non “marcata” cioè una lingua “naturalmente” presente nel curricolo. Come ribadisce l’autore, nel contesto di bilinguismo la lingua straniera smette di essere un semplice oggetto di apprendimento ma diventa un veicolo per apprendere altre discipline. E quindi la lingua straniera va studiata non per se ma per farne uso. L’autore ci invita a riflettere sulla dicotomia Lingua straniera/non straniera ricordandoci che “solo in rari casi il ruolo di una lingua in una società e ben definito. La stessa lingua nazionale non sempre è la lingua materna degli abitanti di quella nazione [...] e in tal caso è opportuno parlare di una lingua “più o meno straniera”. L’autore riflette sulla variabilità della “distanza psicologica” tra l’alunno e la lingua /civiltà straniera che influenza maggiormente il processo di apprendimento della lingua straniera. Soffermandosi sul concetto dell’estraneità l’autore afferma “ se la persona dell’allievo è coinvolta nella sua totalità fin nell’io profondo, allora il problema della “distanza psicologica” tra la lingua/civiltà nazionale e quella straniera è un problema tutt’altro che marginale e interpella la classe docente impegnandola ad interventi concreti nella didassi quotidiana”. Una parte del contributo è dedicata alla riduzione dell’estraneità e si parla di tre tipi di dépaysement che hanno caratterizzato la didattica delle lingue straniere: dépaysement condizionante, sereno e integrato. L’articolo si conclude con le riflessioni sul concetto di Lingua straniera/lingue straniere che non è una semplice opposizione “se si riconosce l’esistenza di una Didattica delle lingue trasversale alle didattiche delle singole lingue”. Si tratta di UNA didattica per tutte le lingue straniere. Nel mondo di oggi il plurilinguismo/pluriculturalismo è inevitabile e di fronte alle nuove sfide l’autore ci invita di “ farsi carico del problema delle lingue straniere AL PLURALE”.
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