“L’incontro con l’altro nella comunicazione interculturale”
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Dopo aver preso in esame i concetti di “identità” e “cultura”, l’Autrice si sofferma sui principali nodi della comunicazione interculturale, tenendo conto della complessa dialettica tra identità e alterità. Chi apprende nuove lingue ha maggiori possibilità di confrontarsi con modelli culturali diversi e, di conseguenza, di sviluppare un’identità complessa dal punto di vista culturale, anche se “lo sviluppo di un’identità ‘plurale’ costituisce un ideale regolativo lungo un percorso segnato dalle difficoltà, dalle crisi, dalle ferite che ci procura l’incontro con l’altro” (p.21). Sono in gioco “software” mentali diversi, che riguardano non soltanto gli assunti culturali, i valori, le norme e i linguaggi, ma anche i bisogni, le motivazioni, le emozioni, i sentimenti (il “quarto” software). Tuttavia “se è vero che le persone riflettono i valori della cultura di riferimento, è anche vero che i valori sono costantemente reinterpretati, negoziati, ricostruiti e modificati a livello locale nel corso degli interscambi” (p. 25). Di qui l’importanza di una competenza comunicativa interculturale: “solo dal reciproco riconoscimento sul terreno del dialogo e dalla responsabilità condivisa sugli esiti dell’interscambio può nascere la possibilità di far progredire la comunicazione da livelli involuti e rigidamente etnocentrici a livelli empatici” (p. 10), assumendo così la prospettiva dell’interlocutore e tenendo conto del suo diverso “software” culturale.
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