“Five methodological research questions for CLIL”
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Il saggio fa parte della pubblicazione Diverse Contexts – Converging Goals, CLIL in Europe, che raccoglie gli Atti del Convegno CLIL Competence-building for Globalization: Quality in Teaching through a Foreign Language, tenutosi a Helsinki nel 2006. Partendo dall’analisi dei dati raccolti nell’ambito della ricerca promossa dal gruppo di ricerca-azione LIVE, che, coordinato dalle università di Trento e Venezia, ha portato alla catalogazione delle esperienze e dei docenti CLIL nel Nord-Est d’Italia, l’autrice evidenzia cinque fondamentali questioni da approfondire in termini di riflessione teorico-scientifica sui principi metodologici del CLIL e di formazione dei docenti CLIL. Tali quesiti riguardano: 1) la metodologia: Fino a che punto il successo delle esperienze CLIL dipende dall’approccio usato? In altre parole, il CLIL è una garanzia di successo di per se stesso o lo è soltanto se è veicolo di strategie di insegnamento appropriate, motivanti e proficue? 2) Il curriculum: La mancanza di materiali didattici per il CLIL può essere un vantaggio? 3) I linguaggi tecnico-scientifici: Quanto e in che modo il CLIL dovrebbe contribuire a creare competenza nella microlingua piuttosto che nella lingua target tout court? 4) Il tipo di scuola: I risultati CLIL della scuola primaria, migliori di quelli della scuola secondaria, sono forse dovuti all’approccio globale che caratterizza la scuola primaria, indipendentemente dal CLIL? E se è così, come è possibile integrare tale approccio con gli obiettivi più specifici della scuola secondaria? 5) L1 e L2 nel CLIL: Educazione bilingue significa che la L1 dovrebbe avere un ruolo? Se è così, qual è il ruolo più adatto per non compromettere gli obiettivi linguistici? Dopo aver fornito una personale risposta, l’autrice sottolinea che il valore culturale trasversale che unisce le differenti esperienze CLIL è dato dalla competenza e dal multilinguismo dei docenti: “L’incontro con persone che parlano più lingue e si muovono tra culture differenti sembra rafforzare la motivazione negli studenti e rendere la competenza interculturale e lo stesso concetto di multilinguismo molto più naturale”.
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