Giugno 2008  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
S. Manes (cur.), Giochi per crescere insieme. Manuale di tecniche creative di Paolo Torresan

CURATORE: Sabina Manes
TITOLO: Giochi per crescere insieme. Manuale di tecniche creative
CITTÀ: Milano
EDITORE: FrancoAngeli
ANNO: 2007

Attingere a piene mani’ potrebbe essere il motto per l’insegnante che si appresta a leggere Giochi per crescere insieme. Sulla scorta del fortunato 83 giochi psicologici per la conduzione dei gruppi (FrancoAngeli), Sabina Manes, la curatrice, torna ad offrire un ricco campionario di attività, rivolte all’espressione di sé e alla maturazione personale.

Si tratta di tecniche che provengono da ambiti distinti (psicodramma, musicoterapia, biodanza, arteterapia, massaggio contenitivo-affettivo, visualizzazione guidata, scrittura creativa), formulate da esperti e orientate alla prospettiva di una pedagogia olistica.

Se è vero che, nella didattica delle lingue, il metodo umanistico-affettivo ha riscoperto la relazione e quindi il valore pragmatico della comunicazione, in luogo della ripetizione di frasi decontestualizzate, è altrettanto inoppugnabile che un certo comunicativismo (e soprattutto un certo funzionalismo) ha premuto l’acceleratore del ‘comunico comunque’ e del ‘comunico subito’ (titolo di un fortunato manuale di italiano), a scapito della necessità di una sedimentazione di significati e di pratiche, di una interiorizzazione di processi, di una personalizzazione, che condurrebbero invece la classe, dall’essere contenitore neutro, al divenire alveo di processi educativi.

Forse i tempi sono maturi, potremmo dire, per una personalizzazione degli apprendimenti, intendendo con essa non tanto, come spesso succede, il controvalore dell’individualizzazione (ovvero la promozione dei talenti a fronte della varietà di tecniche e pratiche finalizzate alla condivisione di saperi e competenze), quanto l’educazione delle intelligenze personali, rifacendoci alle categorie di Gardner: l’intelligenza sociale e quella intrapersonale.

Questo libro offre un impulso ad una personalizzazione così intesa, caratterizzata da:

 

  • l’uso della lingua per soddisfare bisogni espressivi e autoregolativi;

  • la promozione di un dialogo interno positivo;

  • la creazione di un’atmosfera di gruppo orientata al rispetto e all’ascolto attivo.

 

Ci viene da appuntare, a margine, l’opportunità di trasformare molte attività in compiti aperti, al fine di garantire l’autodeterminazione dello studente circa i contenuti da condividere.

In alcuni casi, andrebbe poi studiata una modalità in virtù della quale un task potrebbe avere una valenza più didattica che terapeutica, o perlomeno più di rinforzo dell’io che di cura.

Non è escluso, comunque, che si decida che gli studenti tengano per sé gli esiti dei lavori: non si tratterebbe di una perdita di tempo, dal momento che si contribuirebbe comunque alla creazione di un link tra lingua e mondo emotivo.  

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