Settembre 2004  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
Attività lessicali per classi ad abilità miste. Due strumenti di facile utilizzo: Eclipse Crossword & Puzzlemaker di Paolo Torresan

Abstract

Eclipse Crossword (d’ora in poi EC) e Puzzlemaker (d’ora in poi PM) sono programmi freeware che permettono di creare rispettivamente cruciverba e crucipuzzle. Il fatto che siano gratuiti (freeware appunto) e facili da usare (per creare gli esercizi basta seguire la sequenza ordinata di operazioni), li rende particolarmente apprezzabili in sede di realizzazione di materiale didattico. 

EC e PM sono due sistemi autore: l’insegnante è tenuto a inserire semplicemente l’input e il lavoro di programmazione eseguito a monte da chi ha ideato il software permette si origini l’esercizio in tempo reale[1].

A fronte dei vantaggi descritti, esistono però due limiti di PM: a) non esiste tuttora una versione italiana del programma; b) non permette la creazione di esercizi interattivi. Al primo inconveniente (che è appunto tale per chi non ha dimestichezza con l’inglese) si cercherà di ovviare in questo articolo attraverso una traduzione in italiano dei comandi essenziali.

Per via della loro flessibilità, i due programmi si prestano alla realizzazione di attività calibrate sui diversi livelli di competenza presenti in una classe ad abilità miste.

 

 

Utilità didattica dei programmi all’interno di una multiclasse

Introdotto negli anni ’70 nella didattica delle lingue, il cruciverba ha avuto un impatto straordinario.

In genere è presente nei libri di testo come attività di rinforzo, con l’obiettivo di far ripassare e / o verificare i termini relativi ad un certo ambito lessicale. Più recente è la consuetudine di ricorrere all’attività durante la fase di riscaldamento o warm up al fine di elicitare termini già conosciuti dagli studenti e presenti nel testo che andranno poi a leggere o ascoltare[2]; in questo modo viene promossa la grammatica dell’anticipazione, atta a facilitare i processi di comprensione[3].

Il cruciverba tradizionale è costituito da un griglia vuota e da definizioni, vale a dire enunciati che descrivono i termini da inserire in orizzontale o in verticale nella griglia. Varianti possibili sono:

a) il cruciverba con stimolo visivo. Le definizioni sono espresse da immagini anziché da frasi[4].

Commenta Cardona:

 

“I vantaggi di questa tecnica risiedono nella possibilità di utilizzare sia il codice visivo-grafemico sia quello visivo-figurativo. Essa permette quindi una presentazione completa delle caratteristiche lessicali dell’item, creando i presupposti per un ricordo stabile nella memoria semantica. Inoltre, per comprovare la possibilità di inserire un determinato lemma all’interno delle caselle (competenza grafemica), il discente è portato ad articolare attivamente, o in modo subvocalico, l’item sia a livello dell’articolazione primaria (ossia a livello di fonemi) che secondaria (ossia sillabica). Questo può favorire ai primi livelli di apprendimento lo sviluppo della competenza fonologica legata ai processi della memoria di lavoro”[5].

 

b) Gli studenti, che lavorano a coppie, ricevono una griglia parzialmente completata. Nello schema dello studente A sono cioè presenti le parole (per esempio solo quelle in orizzontale) assenti nello schema dello studente B e viceversa. Lo studente A inoltre possiede le definizioni relative alle parole presenti nel proprio schema: dovrà leggerle una alla volta al compagno, e fornire la soluzione nel caso in cui questi non riesca a completare la griglia[6]. L’attività induce in genere un’interdipendenza positiva, stimolando l’intelligenza interpersonale e coinvolgendo anche gli studenti che dimostrano poco interesse a risolvere giochi linguistici. 

Un’elaborazione ulteriore, volta a stimolare maggiormente l’abilità di scrittura, consiste nel consegnare ai gruppi in cui si è divisa la classe diverse griglie totalmente completate; il compito di ciascun gruppo è quello di scrivere le definizioni dei termini presenti nella propria griglia per poi passarle ad un altro gruppo. Ciascun gruppo dovrà quindi risolvere il cruciverba sulla base delle definizioni trasmesse dai compagni.

In una multiclasse, al fine di coinvolgere diverse intelligenze e abilità, si può prevedere che alcune definizioni vengano espresse attraverso codici non-linguistici, come il disegno e il mimo, oppure, in riferimento all’attività b) di cui sopra, si possono fornire griglie più o meno complete a seconda del livello di competenza.

Principî fondamentali di una pedagogia differenziata sono infatti l’inclusione e la valorizzazione delle differenze: è necessario che ciascuno si senta partecipe e possa misurare, a fine attività, il proprio progresso in base al contributo che gli è stato possibile offrire, seguendo lo stile di apprendimento che più gli è congeniale.

 

Una metafora efficace per una classe ad abilità miste è quella dell’ascensore. Occorre, per prima cosa, che ciascuno entri nell’ascensore. Ci sarà chi ci entrerà rapidamente, chi dovrà invece essere spinto. Alcuni studenti raggiungeranno la sommità dell’edificio, altri dovranno fermarsi al terzo piano e altri ancora al primo, ma ciascuno avrà modo di raggiungere una certa altezza. A classe conclusa, ognuno studente può lasciare l’aula con il sentimento di aver fatto qualcosa che lo ha messo alla prova e di aver conseguito un certo risultato. [7]

 

Sebbene meno diffuso del cruciverba, anche il crucipuzzle riserva interessanti applicazioni didattiche. Anziché scrivere le parole, lo studente deve rintracciarle all’interno di uno schema in cui sono distribuite in orizzontale, in verticale o in obliquo.

Come per il cruciverba è possibile avere un crucipuzzle con stimolo visivo.

L’attività può prevedere diversi gradi di sfida, ciascuno dei quali può diventare il compito specifico per un gruppo di studenti omogeneo per competenze. L’insegnante può infatti differenziare gli esercizi secondo criteri di maggiore / minore difficoltà. Agli studenti più bravi può consegnare un crucipuzzle senza alcuna indicazione su quante e quali siano le parole; per gli altri può, invece -in ordine decrescente rispetto al livello di competenza:

a)       scrivere il numero di parole

b)       presentare le parole anagrammate

c)       presentare le definizioni delle parole

d)       inserire le parole solo in orizzontale o in verticale (e al limite indicare il numero di parole per riga e colonna)

e)       scrivere le parole con dei gap (“p_or_a” per “porta”)

f)        scrivere le parole

Particolarmente stimolante può essere l’inserimento di un messaggio segreto, che gli studenti possono ricostruire leggendo una dopo l’altra le lettere rimaste, una volta cancellate le parole nello schema.

 

 

EC: Sequenza di comandi utili per la creazione di un cruciverba

  1. Cliccando sul bottone che segue (Fig. 1), si ha direttamente accesso al sito www.eclipsecrossword.com e si può scaricare il programma[8].

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fig. 1

 

Non ci si deve disconnettere fino a che l’intera operazione di installazione non è conclusa: alcuni file di setup vengono infatti trasferiti durante l’operazione di dowload  (il file “pesa” 580 KB, per cui ad una velocità di connessione di 52Kb/sec, l’installazione non dura più di qualche minuto).

  1. Una volta installato il programma, lo si avvia (>start>programmi>eclipse crossword).

Si può al limite creare un collegamento sulla scrivania.

  1. Nella schermata che appare all’avvio si sceglie di realizzare un nuovo cruciverba (>I would like to start a new crossword>next), e si compila la lista di parole e definizioni (>Let me create a word list from scratch now>next).

Immaginiamo, a titolo di esempio, di creare un cruciverba relativo al lessico della casa; una prima parola che potremmo inserire è “cucina” (>Word=cucina), la cui definizione potrebbe essere: “stanza in cui si preparano e si consumano i pasti” (>Clue for this word=stanza in cui si preparano e si consumano i pasti). Confermiamo l’operazione (>Clue for this word), e procediamo allo stesso modo con le altre parole: “bagno”, “corridoio”, ecc.

 

 

Fig. 2

 

La lista ottenuta può essere salvata (>Tools>Save word list) in una cartella apposita; ad essa andremo ad attingere ogni volta che vorremmo apportarvi delle modifiche.

  1. La prossima operazione consiste nell’inserire i dati identificativi del cruciverba (Name of this crossword=la casa; Your name=Pinco Pallino).
  2. In base al numero di lettere delle parole più lunghe si stabiliscono le dimensioni del cruciverba. Se le parole più lunghe sono “interruttore” e “pavimento” lo schema potrebbe essere 11x9.
  3. Il cruciverba  è quindi realizzato. È possibile modificare la disposizione delle parole se la prima, offerta dal programma, non dovesse piacere (>Make another puzzle).
  4. Prima di passare alla stampa, è utile modificare alcuni parametri (>Options, sulla barra in basso), come per esempio il tipo, lo stile e la dimensione dei caratteri (>Printing>Browse). Vanno assolutamente inserite le espressioni italiane “Orizzontali”, “Verticali”, al posto delle inglesi “Across” e “Down” (>Language);

 

 

Fig. 3

 

  1. Ritornando alla finestra principale, si può procedere infine alla stampa dell’esercizio (>Print Crossword), nonché al salvataggio nel formato attuale [ottenendo un file .ecw (>Save Crossword), che non può essere letto da altri computer che non abbiano installato EC] e infine all’esportazione della griglia come immagine, in formato wmf. (>Publish Crossword>Windows Metafile) e delle definizioni come testo, in formato.rtf (>Publish Crossword>Rich Text Format). L’inserzione dell’immagine nel file di testo si realizza attraverso il semplice comando di copia-incolla.

 

 

Orizzontali

 

2.     si ricevono gli amici

5.     si entra

7.     lo si attraversa per arrivare in altre stanze

 

Verticali

 

1.     si parcheggia la macchina

3.     stanza in cui si preparano e si cucinano i pasti

4.     ci si lava e si cura l'igiene personale

6.     si studia

 

Fig. 4

 

Nel caso in cui si volesse disporre di un documento web, interattivo, è necessario scegliere l’opzione (>Save as a web page>Interactive with Java).

Se possiedi il programma Java, puoi cliccare qui per vedere il nostro esempio[9].

 

 

PM: Sequenza di comandi utili per la creazione di un crucipuzzle

Estremamente più rapido e agevole, PM presenta una serie di attività di ludolinguistica (anagrammi, ricostruzione di parole, di frasi, ecc.), tra le quali l’unica ad avere, a nostro avviso, un’utilità didattica è il crucipuzzle (con o senza messaggio nascosto, “Word Search” oppure “Word Search with Hidden Message”).

Occorre digitare l’indirizzo www.puzzlemaker.com e seguire le operazioni online descritte.

 

 

Fig. 5

 

  1. Immaginiamo di realizzare un crucipuzzle con messaggio nascosto (“Hidden Message”), scegliendo l’opzione dal menu a tendina presente nella Home Page.

 

 

Fig. 6

 

Il primo passo sarà dunque quello di assegnare un titolo all’esercizio (>Enter the Title for your Word Search=la casa).

  1. Occorre quindi inserire il messaggio nascosto (>Enter the message to be hidden in your Word Search puzzle=casa mia casa mia per piccina che tu sia tu mi sembri una badia);
  2. Si stabiliscono le dimensioni dello schema; seguendo lo stesso ragionamento descritto al punto 5) di EC.
  3. Si sceglie il tipo di formato nel quale l’esercizio verrà salvato (Html, se si desidera avere una pagina web; Text, se si desidera copia-incollare il testo altrove; Lowercase, se si vuole le parole compaiano in corsivo minuscolo, ma è sconsigliabile data la pessima resa grafica);
  4. Si scrivono quindi le parole del campo semantico prescelto, una dopo l’altra, in colonna (>Enter your words) –nel nostro caso abbiamo inserito termini che appartengono al linguaggio specialistico dell’edilizia.
  5. Si crea infine l’esercizio, in formato .htm (>Check your puzzle).

Nel caso in cui si vogliano operare delle modifiche, come per esempio inserire o togliere delle parole oppure ridimensionare lo schema, basterà cliccare sul bottone >indietro nella barra di navigazione del proprio browser, attuare i cambiamenti previsti e quindi ricreare il puzzle.

 



 

Fig. 7

 

  1. L’operazione finale consiste dunque nell’esportazione del file in un documento di testo.

Suggeriamo il percorso più rapido. Si salva la pagina web, tralasciando l’avviso in cui si è informati di una eventuale modifica della formattazione; in altre parole, nella finestra che segue si clicca >sì:

 


 

Fig. 8

 

Si apre quindi il documento con Word, (tasto destro del mouse sopra l’icona del file >Apri con Microsoft Word for Windows):

 

 

Fig. 9

 

e lo si salva (file>salva con nome) come documento Word (tipo di file>documento Word):

 

 

Fig. 10

 

 

Conclusioni

Attraverso questa rapida descrizione, oltre alle coordinate utili ad usare agevolmente EC e PM, ci auguriamo di aver suggerito come programmi tanto semplici quanto flessibili costituiscano una risorsa per l’insegnante che intende ideare attività diverse per diversi livelli di competenza, dai semplici esercizi di riempimento e di riconoscimento fino alle attività più complesse, come potrebbero essere la creazione di un cruciverba o di un crucipuzzle da parte degli alunni stessi.

In ogni caso, qualora, come tradizionalmente avviene, il materiale venga elaborato dall’insegnante, sorge spontanea una riflessione su un eventuale ruolo attivo dello studente. La pedagogia differenziata, abbiamo detto, esalta la possibilità che ogni studente, alla fine della lezione, avverta una sensazione di successo; possibilità garantita appunto dal fatto che le attività didattiche vengono pensate su misura per gruppi di studenti omogenei per abilità. Questa motivazione alla riuscita può tuttavia essere potenziata assegnando al singolo un ruolo di autodeterminazione, la facoltà cioè di scegliere liberamente l’attività da svolgere[10]. In altre parole, anziché calare le diverse attività graduate dall’alto (compito A per Tizio, Caio e Sempronio; compito B per Paolo, Mario e Alessandro; compito C per Maria, Maddalena e Tosca), l’insegnante può presentarle alla classe e affidare la scelta agli studenti. Così agendo, gli allievi impareranno a regolarsi in base alla percezione che hanno del proprio livello (per cui Caio, di solito tentato a scegliere il compito A, il più facile, oggi può decidere di scegliere il compito B) e a sentirsi maggiormente coinvolti nella vita di classe.

 

All’inizio gli studenti possono sopravvalutare la loro competenza e scegliere la consegna più difficile, oppure possono andare sul sicuro e scegliere quella più facile. In ogni caso, quando abbiamo offerto più volte alla classe una varietà di consegne gli studenti cominciano ad optare –magari sulla base di qualche suggerimento- per un compito realistico per il loro livello, fattibile, che presenta cioè un certo grado di sfida e che non è noioso [11]

 

 



[1] Per approfondimenti sui sistemi autore: BOSC, F., - CONOSCENTI, M., - CORDA, A., - MALANDRA, A., 2001, Il computer a lezione, Torino, Paravia; OLIMPO, G., 1995, Note sulla progettazione del software didattico multimediale, in GHISLANDI, P., (a cura di), Oltre il Multimedia, Milano, Franco Angeli, pp. 81- 131; PERSICO, D., 1995, Progettazione e realizzazione di materiale didattico, in “Tecnologie Didattiche”, 6; PORCELLI, G., DOLCI, R., 1999, Multimedialità e insegnamenti linguistici, Torino, Utet; ZANETTIN, F., ZORZI, D., 1998, “Fra tecnologia e didattica: flessibilità nell’uso dei programmi autore” in ACCIETTO, T., ZORZI, D., (cur.), Nuove tecnologie e didattica delle lingue, Clueb, Bologna.
[2] GUASTALLA, C., 2002, Giocare con la letteratura, Alma Edizioni, Firenze; MATTEI, M., MERZAGORA PIATTI, C., MERZAGORA PIATTI, C., 2003, Lettura in gioco, Alma Edizioni, Firenze.
[3] OLLER, J. W., 1979, Language Tests at School, Longman, Londra.
[4] MOLLICA, A., 1991, Parole crociate per principianti, Soleil Publications, Welland.
[5]CARDONA, M., 2001, Il ruolo della memoria nell’apprendimento delle lingue, Utet, Torino, 143.
[6]CAON, F., RUTKA, S., 2004, La lingua in gioco, Guerra Edizioni, Perugia, 73 – 75.
[7] ROSE, P., 1997, Mixed Ability: An ‘Inclusive’ Classroom, «English Teaching Professional», 3, 3.
Una ricca bibliografica sull’argomento, nonché un ricco assortimento di tecniche, in HESSE, N., Teaching Large Multilevel Classes, Cambridge University Press, Cambridge 2003.
[8] Una guida in italiano a Elipse Crossw è presente anche presso il sito Didacta, www.retecivica.milano.it/didacta.htm.
[9] Nel caso vi fosse necessario scaricare le applet di Java per visualizzare l’esercizio: http://java.com/en/index.jsp.
[10] DE BENI, R., MOÈ, A., Motivazione e Apprendimento, Il Mulino, Bologna, 2000.
[11] Bowler, b., parmenter, s., 1999, Mixed Lexel Teaching: Tiered Tasks & Bias Tasks, «English Teaching Professional», 5, 14.

 

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