Giugno 2004  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
Storie di adolescenti in viaggio. Proposta di un percorso di didattica interculturale attraverso il cinema di Daniela Zanolin

Perché una proposta di didattica interculturale legata al cinema?
L'uso di opere cinematografiche per avvicinare gli allievi a problematiche e vicende che difficilmente potrebbero essere percepite con il solo uso della parola, è ormai scontato nella pratica didattica. Immagini, suoni, movimenti, colori, luci sono tutti elementi che contribuiscono ad una più immediata ed emotiva simulazione di realtà. Lo spettatore compie un percorso di immedesimazione e di regressione, nello spazio, nel tempo , nel vissuto di ciò che è altro da sé e che è altrove, e così viene condotto a riconoscere ciò che pensava che gli fosse indifferente o sconosciuto, rivedere ciò che non aveva mai pensato di avere già visto. Niente come il cinema ci consente di conoscere altre storie, altri luoghi, altri uomini e donne, altri popoli, altre culture.
Ed eccoci alla valenza interculturale del percorso: la visione di film che ci riportano alle realtà dell'altrove, significa sottoporre gli allievi ad un processo di spiazzamento, ad un allontanamento dai propri ritmi, i propri stili di vita, i propri ruoli, per calarsi a scoprire altri mondi, riconoscerli, apprezzarne l'identità, trovando ciò che accomuna , che unisce.
Attraverso la visione di film che affrontano la differenza, gli studenti sono condotti a liberarsi di stereotipi e pregiudizi, vivendo esperienze sensoriali e percettive, capaci di arricchire il loro immaginario di altri colori, di suoni variegati, di difformi modalità espressive, fino ad arrivare ad uno sguardo più complesso, macchiato, ibridato.

Obiettivi formativi e didattici
 

La proposta è rivolta a classi della scuola media inferiore e/o ultime classi della scuola elementare nell'ambito di un progetto di educazione interculturale.
La novità di questo percorso consiste nel non prevedere la conoscenza di altri mondi e culture in chiave antropologica o storica (come molti percorsi che si occupano delle cinematografie africane, asiatiche ecc. ) e nemmeno di analizzare problematiche e temi di particolare impatto emotivo o di attualità (l'emigrazione, i diritti dei minori, il lavoro minorile, la donna nel mondo islamico, l'integralismo religioso, ecc.), ma nel porsi come obiettivo un percorso emotivo, di decentramento, di spiazzamento, di viaggio, per guardare meglio dentro se stessi, attraverso l'esperienza della diversità.

Tempi e modalità

la visione in videocassetta su schermo con videoproiettore dei film proposti, a cadenze quindicinali, o mensili, stabilendo un preciso e concordato cartellone opportunamente pubblicizzato, in orario scolastico. E' importante che la visione non sia interrotta da spiegazioni né appesantita da compiti di analisi e di riflessione che potrebbero disturbare il viaggio emotivo degli spettatori. Quello che conta è che gli allievi siano invitati, prima della visione (quasi sotto forma di gioco), a seguire alcune piste, alcune tracce, a ritrovare alcuni elementi dati come dettagli significativi o immagini-chiave. Dopo la visione si potrà procedere alla riflessione collettiva, organizzando tabelloni che suggeriscano collegamenti analogici, mappe emotive, associazioni di idee…

Scansione temporale per ogni incontro:

Impegno complessivo: 3 ore per 5 incontri per un totale di 15 ore per ciascun gruppo di allievi (max 40).
I titoli dei film
Il tempo dei cavalli ubriachi di Bahman Ghobadi, Kurdistan iraniano, 2000
Il cerchio di Jafar Panahi, Iran, 2000
Le cri du coeur di Idrissa Ouedraogo, Burkina Faso, 1994
Yaaba di Idrissa Ouedraogo, Burkina Faso, 1989
Non uno di meno, Zhang Yimou, Cina, 1999.

Un film che potrebbe aprire o chiudere con grande forza d'attualità questo percorso è Cose di questo mondo ( In this world) di Michael Winterbottom, vincitore dell'ultimo festival di Berlino (2003).

Il filo conduttore

Lo spazio in questa prospettiva diventa percorso, viaggio, lotta per l'iniziazione e la formazione, ed è per questo che la scelta cade su film che abbiano come protagonisti bambini, ragazzi, adolescenti, emarginati, in cerca di una via d'uscita, di un' emancipazione.
Se nell'ottica dell'educazione interculturale, la scelta del tema del viaggio assume una particolare rilevanza formativa, con le sue implicazioni di decentramento e di trasformazione attraverso l'incontro con il diverso e l'altrove, è evidente come l'utilizzo del mezzo cinematografico contribuisca, grazie all'immediata evidenza che lo spazio assume nel film ( sia come profilmico, sia come organizzazione dello spazio a livello più propriamente cinematografico, con la messa in quadro, le riprese e il montaggio), al coinvolgimento dello spettatore nelle problematiche della differenza e del cambiamento.
Focalizzare infine l'attenzione degli allievi della scuola di accoglienza su mondi altri, attraverso la visione e l'analisi di film che guardano alla realtà da un altro punto di vista, diventa ancora più importante.

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