Aprile 2006  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
Simulazione Globale. Testi in lingua sognando insieme (II) di Sandra Montali

ABSTRACT

Nell’articolo precedente sono stati delineati i presupposti teorici sottostanti alla pratica linguistica-letteraria della Simulazione Globale. Si tratta di un’esperienza di gruppo in una situazione-cornice che viene popolata di testi, personaggi ed eventi sorti dall’immaginario del gruppo stesso.

In questa seconda parte proverò a dare indicazioni schematiche sugli elementi da considerare quando si intende mettere in piedi un’esperienza di questo tipo, anche se, prima di poter condurre una S.G., sarebbe bene averne sperimentato almeno una in qualità di partecipante. Per cominciare possiamo osservare che vi sono delle specie di fasi obbligate da percorrere soprattutto per impostare una S.G. In genere si procede da attività di natura descrittiva verso attività di natura più propriamente narrativa. In ogni fase bisogna nutrire la fantasia con materiali da consultare e leggere, immagini, oggetti e ogni altro stimolo alle associazioni mentali dei singoli e del gruppo. Quanto alla dimensione temporale: per ottenere risultati rilevanti bisognerebbe dedicare a una S.G. almeno 40 ore; 20 ore rappresentano la dose minima per cominciare a prenderci gusto…

 

 

6. FASI DI UNA SIMULAZIONE GLOBALE

 

Prima fase: Il luogo e l’ambiente

Si inventa un luogo o un ambiente e se ne tracciano le prime coordinate

 

Seconda fase: L’identità dei personaggi

Il luogo viene popolato. Si dà ai personaggi un nome, un’identità, un ruolo sociale e un minimo di storia

 

Terza fase: I rapporti

Si arricchisce l’ambiente e si stabiliscono relazioni tra i personaggi

 

Quarta fase: La storia

Si ricostruisce il passato del luogo o delle persone

 

Quinta fase: Gli imprevisti

Succede qualcosa. Amori, incontri, misteri, delitti… e finale

 

 

7. L’INSEGNANTE–REGISTA

 

Per condurre una S.G. l’ideale è che ci siano due insegnanti, dato che occorre continuamente aggiustare il tiro durante il lavoro, adattando le proposte alle reazioni del gruppo. Una grossa mole di lavoro si svolge prima di cominciare, quando si raccolgono i materiali autentici, le idee e le possibili attività da svolgere. Si comincia a sognare sul tema, leggendo testi narrativi e poetici, raccogliendo immagini. Il procedimento associativo vale anche per l’impostazione dei lavori, oltre che costituirne un principio durante lo svolgimento. Nella fase preparatoria immaginifica si iniziano anche a progettare i primi passi del lavoro e a raccogliere un repertorio di possibili attività di sviluppo: che tipo di testi si potrebbero far scrivere, quali scene si potrebbero recitare, quali materiali possono servire da impulso per far accadere qualcosa nel gruppo. Uno dei compiti fondamentali di chi conduce è quello di salvare il gruppo da banalità, esagerazioni e cattivo gusto. Per questo è molto importante tenere alto il livello di aspirazione estetica e badare di dare una forma curata anche alle più semplici produzioni linguistiche. I testi letterari costituiscono un buon alleato in questo senso, così come alcune tecniche di scrittura creativa o di animazione teatrale. Il brivido per gli insegnanti è dato dal fatto che, così come chiederemo ai corsisti di improvvisare, dovremo farlo anche noi e non sappiamo per certo dove andremo a finire. Il nostro ruolo è di stimolo, di regia attenta al ritmo del gruppo, di orchestrazione delle costellazioni di lavoro e di dosaggio delle abilità linguistiche messe in gioco. Si tratta anche di coordinare e armonizzare i lavori di coppia, piccolo gruppo e plenum. Bisogna essere pronti - se è il caso - a buttare a mare un’attività che sembrava magnifica sulla carta per sostituirla con un’altra più adatta all’energia e agli umori del gruppo, considerando anche la dinamica dei rapporti interpersonali.

Come già detto sarebbe necessario un giusto equilibrio tra arte e tecnica didattica, ma in ogni caso tutti questi elementi di imprevedibilità fanno sì che anche per la conduttrice/coordinatrice/regista che dir si voglia un corso di questo tipo costituisca un’esperienza altamente motivante e istruttiva, di cui si conservano nella memoria momenti indimenticabili.

 

 

8. Esperienze di Simulazione Globale in italiano

 

 

8.1. IL PALAZZO

 

Oltre alle esperienze di simulazione interculturale, condotte in due o tre lingue contemporaneamente, ho avuto modo di sperimentare due S.G. con adolescenti di lingua tedesca, nella mia qualità di docente di italiano L2.

La prima è stato un laboratorio di scrittura per studenti di un liceo in lingua tedesca di Bolzano (1993). Insieme alla collega Marcella Perissutti abbiamo proposto ai ragazzi Il palazzo, svolgendolo in forma estensiva in 10 incontri di due ore a settimana. Gli studenti hanno scritto 5 capitoli di un romanzo che si ambientava in un palazzo, in via dei Mille 13 A/B, a Roma. Al piano terra hanno posto una videoteca e hanno popolato l’edificio di personaggi, abbastanza particolari, individuando infine una specie di eroe negativo e “sfigato”, Paolo, a cui ne succedevano di tutti i colori. Un capitolo è stato dedicato a una storia d’amore (naturalmente tra Paolo, lo sfigato, e la bella Marta) e un altro a un omicidio, in cui si sono particolarmente divertiti a riempire di particolari raccapriccianti la scena del delitto:

 

Il commissario Mezzalira si reca sul luogo del delitto, la sua 45 Magnum carica in tasca – non si sa mai… Arrivato al quarto piano apre con molta cautela la porta, per non distruggere le impronte digitali, e si avvia verso la cucina, luogo del crudele omicidio. Lì lo aspetta una scena ripugnante: per terra è stesa una giovane donna, nella cui testa spaccata c’è ancora un’ascia. Lui, dopo essersi messo il fazzoletto davanti al naso, per l’odore che emette il cadavere, con uno sforzo incredibile estrae l’ascia. Quando essa si è staccata con un netto “Blub”, gli spruzza in faccia il sangue scuro della bella bionda. “Che schifo!” pensa, e si pulisce gli occhiali…”

 

Come si può notare lo stile è molto influenzato dai film d’azione, e infatti il palazzo creato dai diciassettenni è risultato molto diverso da quello che noi insegnanti (in una precedente esperienza in francese, condotta da Helga Rabenstein) avevamo immaginato a Parigi, con un panificio al piano terra, la portiera impicciona e una serie di personaggi decadenti e romantici…

In compenso anche studenti annoiati e con problemi di scrittura in italiano si sono lanciati nella scrittura con risultati sorprendenti.

 

 

8.2 L’ISOLA

 

La seconda esperienza, sempre con la collaborazione della collega Perissutti, è stata con un gruppo di ragazze che frequentavano un corso del Fondo Sociale Europeo per diventare operatrici turistiche (1994). A loro abbiamo proposto L’isola, alternando attività grafiche, come i disegni della mappa dell’isola, a giochi di ruolo tra i naufraghi, in cui dovevano risolvere i problemi di sopravvivenza, con l’aiuto dei pochi oggetti che ogni personaggio aveva con sé. In questa simulazione le studentesse recitavano i loro personaggi, invece di rimanere esterne nel ruolo di scrittore, e questo permetteva di attivare maggiormente le capacità orali. Naturalmente le ragazze avevano un immaginario nutrito di telenovelas, per cui tra i loro personaggi non potevano mancare un dongiovanni e una bella spagnola capricciosa, che alla fine si sposano, con un rito tribale. Ma intanto avevano elaborato i toponimi dell’isola, gli animali immaginari che la popolavano e persino le ricette esotiche del luogo:

 

Zuppa di coda di coccodrillo, con gelato al cocco. I pezzi di coda di coccodrillo vengono bolliti con verdura. Il gelato si ottiene lasciando il latte di cocco per due settimane sotto la cascata. I coccodrilli vengono uccisi freschi prima dell’uso, tramite coltelli”.

 

 

9. SIMULAZIONI GLOBALI IN FORMA DI SCHEDA

 

Di seguito propongo alcune schede che forniscono sinteticamente le indicazioni di lavoro per lo svolgimento di alcuni temi classici. Le idee di partenza sono sempre di Caré e Debusyer, ma con adattamenti e semplificazioni suggeriti dall’esperienza.

 

 

9.1. “IL PAESE”

 

 

Si crea un paese e lo si popola di abitanti. Interazioni orali e scritte tra i paesani. Elementi di vita quotidiana e democratica

 

1. Creare il paese

 

Materiali

Carta geografica, dizionari e tabelle su flora e fauna, atlanti, foto di case e paesi, cartoline illustrate, prospetti turistici

 

Attività

Disegnare una cartina, descrivere il paese, lista degli edifici significativi, degli uffici e dei negozi, dare un nome ai locali pubblici

 

2. Gli abitanti

 

Creare un numero preciso di abitanti (ad es. 20), esattamente distribuiti per sesso ed età; dare identità sociale ai personaggi (nome, cognome, nazionalità, lavoro, situazione economica…)

 

Materiali

Elenco telefonico per i cognomi, calendario per i nomi, fotografie e immagini che ritraggano persone, esempi di semplici biografie

 

Attività

Produrre carte d’identità, biglietti da visita, targhette da mettere sulle porte di uffici o negozi, scrivere piccoli curriculum vitae e biografie

 

3. Definizione ulteriore del paese

 

Materiali

Guide turistiche, cronache antiche, prospetti, materiale visivo, piantine.

 

Attività

Disegnare una piantina precisa, dare nomi alle strade, indirizzi dei personaggi, scrivere un breve testo per una guida, una pagina di cronaca antica, un prospetto per la Pro Loco

 

4. Vita quotidiana

 

Parlare

Scenette tra i personaggi in situazioni diverse: per strada, alla posta, dal panettiere, a scuola, all’osteria

 

Scrivere

Notizie sul giornale locale; annunci del parroco, dell’associazione culturale, del comune; pagine di diario; lettera al sindaco; lettere private; ricette tipiche…

 

Spunti da Caré, Debyser, 1990

 

 

9.2. “IL PALAZZO”

 

 

Si scrive un romanzo ambientato in un palazzo, popolato di inquilini di diverse origini. Accadono episodi romantici e luttuosi.

 

Testi letterari-spunto

 

Perec, La vita, istruzioni per l’uso, Vassalli, Cuore di pietra, Butor, Passage de Milan

 

Materiali autentici

 

Elenco telefonico, pianta e guida di una città italiana, piantine degli appartamenti, articoli di giornali, pagine letterarie

 

Tipo di testi prodotti

 

Orali: organizzazione, negoziazione, discussione, istruzioni, presentazioni al plenum

Scritti: titoli, indice, capitoli di un romanzo, poesie, biografie, descrizione di appartamenti

 

Un possibile percorso

 

1.Indirizzo dello stabile

 

2.Chi sono gli inquilini (uomini, donne, bambini, animali); un negozio al piano terra

Si popolano i diversi piani della casa. Pensieri e azioni di alcuni

personaggi

 

3. Biografie degli inquilini.

Cosa leggono? Cosa ascoltano? Quali sono i loro sogni?

 

4. Relazioni: si creano rapporti tra diversi inquilini.

Un episodio criminoso.

Una storia d’amore.

Segreti nascosti nelle cantine.

 

5. Finale: Il palazzo dopo 10 anni.

 

Spunti da Debyser, 1980

 

 

9.3 “L’ISOLA”

 

 

 

Su una nave ci sono tanti personaggi quanti i partecipanti. La nave affonda. I naufraghi approdano su un’isola fantastica.

 

Testi letterari-spunto

 

Eco, L’isola del giorno dopo, Stevenson, L’isola del tesoro; Morante, L’isola di Arturo; Salgari, Le tigri di Mompracem; Verne, L’isola misteriosa;Golding, Il signore delle mosche; Defoe, Robinson Crusoe; Canzone di Bennato, L’isola che non c’è

 

Testi prodotti

 

Orali: interazioni parlate e giochi di ruolo

Scritti: descrittivi, naturalistici, turistici.

 

Un possibile percorso

 

1. Personaggi

Scene sul ponte. Festa prima del naufragio

Che oggetto ha con sé ogni personaggio

1 pagina di diario, elementi del passato di ognuno

 

2. Luogo e ambiente

Creazione dell’isola con sogno guidato

Nome composto da 2 elementi; Carta geografica: disegni e nomi ai luoghi

Schede naturalistiche: piante, animali, clima

 

3. Interazioni

Discussione accanto al fuoco: problemi da risolvere

Desideri, che fare con gli oggetti recuperati; stabilire le leggi dell’isola…

 

4. Tracce scritte

Esplorazione dell’isola

Scoperta di una civiltà antica. Decifrazione di crittogrammi, ipotesi su usi e costumi

 

5. Avvenimenti e incidenti

Rapporti tra i naufraghi

Una festa (dopo un anno sull’isola)

Arriva una nave, scoperta di un oggetto magico, invenzione diabolica di un selvaggio…

 

6. Finale

Fuga dall’isola o catastrofe naturale

 

Spunti da Caré, Debyser,1980

 

 

10. CONCLUSIONI

 

Per concludere questa carrellata spero di essere almeno riuscita a far assaporare il gusto della Simulazione Globale e a far venire voglia a qualcuno di “assaggiarla“.

Ogni simulazione globale permette ai suoi partecipanti di vivere per un poco in una grande metafora e provare a inventare un mondo a propria immagine senza subire limitazioni, mediando tutte le invenzioni e le relazioni attraverso la lingua.

Le parole servono a comunicare, a relazionarsi, ma anche ad esprimere sentimenti ed emozioni, possono essere cioè parole „a colori“. Svolgendo la stessa S.G. con gruppi diversi ne risultano esperienze molto differenti. Cambiano i nomi, i personaggi e le situazioni, dato che si attinge a mondi reali e immaginari sempre differenti, che si incontrano e interagiscono usando la lingua della realtà e quella della fantasia.

 

 

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

 

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Caré J.M, Debyser F., 1978, Jeu, language et créativité, Hachette, Paris

 

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  • , 1983, Le Cirque, une simulation globale, BELC, Paris

 

  • , 1990, Le village. Expérimentation d’ une simulation globale pour débutants

 

Debyser F., 1980, L’Immeuble, roman simulation en 66 exercices, BELC, Paris

 

Dufeu B. ,1998, In cammino verso una pedagogia dell’essere, Alpha&Beta, Merano

 

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Mazza A., Montali S., 1999, Parlando parlando. 100 spunti per parlare in italiano, Alpha&Beta, Merano

 

Montali S., 1998, Far parlare gli studenti: la produzione libera orale, in Rosanelli M., Didattica dell’italiano a stranieri, ITC, Trento

 

Perec G., 1978, La vie mode d’emploi, Hachette, Paris (trad.it. La vita. Istruzioni per l’uso, Rizzoli, Milano)

 

Rabenstein H., Una simulazione globale „L’immeuble“,in Baur, Montali, 1994

 

Savini I.,1987, I giochi di simulazione nella scuola, Zanichelli, Bologna

 

Yaiche F.,1996, Les simulations globales, mode d’emploi, Hachette, Paris

 

 

 

NOTA FINALE

 

Per un approfondimento sui vari esempi di S.G., l’autrice può essere contattata all’indirizzo di posta elettronica: sandra.montali@unibz.it.

 

 

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