Giugno 2005  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
Fantasie in italiano. Uno spunto per l'insegnamento della lingua italiana a gruppi di studenti aderenti al progetto Socrates/Erasmus di Tommaso Meldolesi

ABSTRACT

L’importanza dell’insegnamento dell’italiano L2 ha assunto in tempi recenti forme diverse rispetto al passato. Una di queste è strettamente connessa all’afflusso di studenti da università straniere, prevalentemente europee, che si fermano in Italia per un periodo compreso tra i sei e i nove mesi: per frequentare dei corsi inerenti al proprio piano di studi, oppure per finire le ricerche in vista della tesi di laurea. Durante questo periodo è importante fornire agli studenti gli strumenti indispensabili per permettere loro di seguire le lezioni universitarie e di esprimersi correttamente sia allo scritto che all’orale. Non si tratta di un lavoro su una lingua settoriale, ma più in generale di offrire a studenti di un corso già avanzato, l’opportunità attiva di “fare lingua” seguendo esempi già esistenti. “Fantasie in Italiano” è stato in questo senso un esperimento messo in atto all’Università di Verona. A partire da testi già esistenti (allo scritto) e a partire da esperienze vissute o interessi particolari (all’orale), ad ogni singolo studente è stato chiesto di sviluppare in modo personale un argomento o un testo letto in classe, ricorrendo alla creatività allo scritto e alla propria capacità di esposizione e di persuasione dei compagni all’orale.

 

I CHI SONO I DISCENTI DEL CORSO DI ITALIANO

La crescente mobilità e circolazione in Europa, come altrove,di studenti e studiosi di tutte le discipline, impone un nuovo compito importante agli insegnanti di italiano per stranieri che operano all'interno degli atenei: quella di saper accogliere e di fornire proposte adeguate agli studenti provenienti dall'estero, spesso muniti di un apprezzabile bagaglio culturale.

Molti studenti che hanno aderito al programma Socrates/Erasmus giungono in Italia per frequentare in un’Università straniera le lezioni inerenti al proprio corso di laurea, oppure con lo scopo di ultimare la preparazione della tesi di laurea o di dottorato. Questa è la ragione per cui, nell'apprendimento dell'italiano, tali studenti saranno in maggior parte interessati al lessico e alle particolarità di una lingua settoriale, quella specifica delle discipline di loro pertinenza.

In genere, però, all'interno dei corsi di lingua, gli studenti sono assai mescolati quanto a provenienza geografica, culturale, linguistica e di formazione. I loro interessi rischiano spesso di non combaciare ed è molto difficile per le università formare classi di studenti stranieri interessati prevalentemente ad un settore specifico della lingua italiana.

Questa è la ragione per cui nella nostra esperienza all'Università di Verona abbiamo ritenuto importante articolare il corso di italiano in due fasi.

 

II PRIMA PARTE DEL CORSO

Una prima parte del corso è stata svolta secondo le modalità tradizionali dell'insegnamento grammaticale e morfosintattico della lingua, i cui contenuti dipendevano dal livello degli studenti, dalle loro richieste specifiche, dai dubbi, le perplessità, le curiosità e gli interessi che via via emergevano. In tal senso, alcune regole di grammatica sono state proposte mediante l’uso di documenti autentici quali canzoni o poesie (Venderò di Edoardo Bennato per spiegare il futuro, S’i’fossi foco di Cecco Angiolieri con musica e interpretazione di Fabrizio De André per illustrare il congiuntivo imperfetto e parte del periodo ipotetico). Il lavoro proposto ha avuto come obiettivo l'acquisizione di una padronanza (concreta, attiva, in situazione) della lingua e, al tempo stesso, di sensibilizzare ad alcuni testi in versi in lingua italiana sia antica che moderna.

 

III SECONDA PARTE DEL CORSO: L'ESPOSIZIONE ORALE

Non potendo soddisfare l'esigenza di acquisizione di tecniche specifiche di un linguaggio settoriale, si è ritenuto più opportuno, nella seconda parte del corso (circa una dozzina di ore sulle venti complessive) di proporre un lavoro che avesse come obiettivo l’acquisizione di una padronanza (concreta, attiva, in situazione) dell’espressione orale e scritta:

1) espressione orale: esposizione di un argomento a scelta;

2) comprensione ed espressione orale: ascolto, formulazione di domande, dibattito;

3) comprensione scritta: lettura e analisi di testi;

4) espressione scritta: continuazione di storie già esistenti.

E’ importante che pur nel breve periodo trascorso in Italia, i ragazzi stranieri possiedano gli strumenti per impadronirsi in modo personale della lingua italiana e per servirsene per comunicare con gli altri. A tale scopo, ogni studente ha preparato a proprio piacere un argomento che poi ha esposto al resto della classe secondo le proprie modalità e padronanza linguistica.

Gli argomenti sono stati i più svariati e hanno toccato contesti e situazioni diversissime fra loro. Riguardavano una caratteristica della loro terra d'origine, un loro interesse culturale, una caratteristica dell'Italia che li aveva particolarmente colpiti, o qualsiasi altra cosa. E' stato interessante riscontrare come certi argomenti sulla cultura e la civiltà italiana siano risultati più accessibili all'insieme della classe se mediati attraverso la spiegazione di un compagno di quanto non lo sarebbero stati se fossero stati spiegati dall'insegnante. Ciascuno degli studenti è stato capace, mediante la propria presentazione, della durata media di un quarto d'ora, di persuadere e interessare il resto dei compagni. Questi, in contro-risposta, oltre ad interessarsi a quanto esposto, si sono mostrati capaci di cogliere i tratti principali di quanto avevano ascoltato attraverso la formulazione di almeno due domande poste al termine della presentazione.

A conclusione di ogni esposizione è stato quindi aperto, con l’ausilio e la sovrintendenza dell'insegnante, un dibattito sull'argomento trattato a cui tutta la classe ha partecipato.

 

IV SECONDA PARTE DEL CORSO: LA SCRITTURA CREATIVA

Per quanto riguarda il lavoro sullo scritto la situazione è stata più complessa. E’ stato necessario fornire agli studenti stranieri esempi di scrittura già esistenti, anche perché nelle poche ore restanti del corso non si è avuto materialmente il tempo d’imbastire un vero e proprio corso di scrittura. Abbiamo ritenuto più opportuno fornire esempi di testi in prosa piuttosto che in versi, i quali avrebbero richiesto un discorso più lungo e complicato, riguardante altresì nozioni di metrica. L’analisi in classe di modelli di scrittura letterari, giornalistici o di altro tipo, contemporanei (preferibilmente dal Novecento ai nostri giorni, ossia in una lingua che potesse avere un riscontro con quella appresa in classe) ha portato gli studenti a riflettere sulle strutture e le costruzioni tipiche della lingua italiana, oltre che sul significato di ogni singolo testo.

Questa attività sarà stata sicuramente di interesse maggiore per gli studenti interessati alle discipline umanistiche i quali avranno potuto riscontrare nei singoli testi alcune conoscenze pregresse. Ma un testo è innanzi tutto un esempio di scrittura, una scrittura in una lingua straniera che può servire da esempio strutturale anche se non riguarda nello specifico una lingua settoriale. E’ stato importante per diversi studenti imparare innanzitutto ad esprimersi per iscritto facendo un uso corretto delle strutture linguistiche dell’italiano. In italiano infatti avrebbero dovuto redigere una relazione alla fine della loro permanenza nel nostro paese. E allora un testo giornalistico o, forse, ancora meglio uno letterario, potevano davvero fornire esempi eccellenti di come si scrive usando in modo appropriato le strutture linguistiche e mantenendo una coerenza interna del testo.

Come ultima tappa del nostro lavoro abbiamo chiesto agli studenti di scrivere a loro volta, confrontandosi con i modelli di scrittura studiati in classe.

Abbiamo preso in considerazione brani di scrittori contemporanei tra cui Calvino, Sciascia, Moravia, Primo Levi, Pavese, Natalia Ginzburg e altri. Allo scopo di stimolare la creatività espressiva degli studenti sono state proposte attività di produzione libera fra cui la continuazione dei brani letti in classe. Gli studenti hanno interpretato a loro modo i vari racconti proposti. Ne hanno scritta la conclusione o semplicemente la continuazione, proponendo riflessioni interessanti: soffermandosi su un dialogo, trasformando un testo, oppure proponendo spunti e conclusioni, talvolta anche brillanti e ad effetto. A volte, alcuni studenti, mostrando di aver acquisito una buona padronanza della lingua, sono partiti da un testo narrativo riproponendolo con un registro diverso, in forma di lettera o di dialogo. Ne sono nate brevi e interessanti composizioni diverse nel tono, ma ugualmente fresche e spontanee. Malgrado in alcune composizioni, a volte, qualche espressione potesse sembrare «straniera» ad un orecchio italiano, nel correggerle abbiamo preferito rimanere fedeli allo stile di ogni singolo testo e limitarci a raddrizzare le sia pur rare imperfezioni linguistiche.

 

Quanto alla lingua parlata, non propriamente accademica, riteniamo che non ci sia istituzione universitaria che tenga, e che sia ben più istruttivo per chi viene dall'estero, frequentare i pub, le discoteche e gli altri luoghi dei ritrovi giovanili.

 

CONCLUSIONI

A conclusione di quest’esperienza, crediamo di avere fatto passare alcuni contenuti anche culturali in senso classico del termine, ossia inerenti alla letteratura e alla canzone italiana, coinvolgendo attivamente i ragazzi in un lavoro di rielaborazione personale e di scrittura creativa. Tutto questo è avvenuto in un contesto ben più allargato: quello di un corso di lingua italiana a studenti che hanno preso parte al Progetto Socrates/Erasmus frequentando i corsi dell’Università di Verona in cui ci siamo posti come primo obiettivo quello di porre il discente al centro del processo formativo. Abbiamo quindi cercato, al di là dell’insegnamento delle regole grammaticali, in primo luogo di stimolare le sue capacità espressive orali e l’interazione con gli altri studenti; in secondo luogo, di favorire, attraverso l’espressione scritta, le sue doti di creatività e riflessione a partire da testi letterari già esistenti. Si tratta di proposte diverse fra loro, volte a dare l’opportunità ad ogni studente di scegliere come e cosa sviluppare a seconda delle proprie capacità linguistiche.

Alla fine del corso abbiamo deciso di raccogliere in un fascicoletto queste "fantasie" nate all'interno del lavoro sulla scrittura in Italiano Lingua 2, per fornire un esempio concreto di come, acquistando una padronanza sempre maggiore in una lingua straniera, la si possa plasmare a piacere per esprimere la propria creatività. Abbiamo fatto in modo che ogni studente ricevesse una copia del fascicolo quale testimonianza del lavoro durante l’atelier di scrittura. Speriamo che quest’esperienza possa contribuire ad accrescere, in ognuno dei partecipanti al corso, l’amore per la lingua e per la cultura italiana.

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