Novembre 2012  Supplemento alla rivista EL.LE - ISSN: 2280-6792
Direttore Responsabile: Paolo E. Balboni
“Scioglilingua”: lingue e laboratori creativi di Ilaria Cardascia

ABSTRACT

Scioglilingua è una Cooperativa Sociale di tipo "A" che offre servizi educativi, ricreativi e linguistici. Il progetto nasce dall'incontro delle diverse competenze, formazioni e interessi dei soci fondatori: le arti, le lingue, il viaggio e gli altri. Dopo alcuni anni trascorsi all'estero insegnando Italiano LS è nata in me l'idea di creare a Modena una nuova realtà educativa. Inizialmente sviluppatosi come collaborazione tra Chiara Cardascia, grafica e illustratrice con esperienze in ambito multimediale, e la sottoscritta, il progetto è diventato realtà nel 2010. Il desiderio era quello di creare uno spazio interculturale educativo per chiunque interessato alle lingue e alle arti con l'intento di apportare qualcosa di innovativo, in termini di contenuti, modalità di erogazione, didattica e materiali, nel panorama formativo del territorio modenese, favorendo l'integrazione tra persone di differenti culture e lingue. L'offerta didattica include corsi di lingue, traduzioni, recupero scolastico, laboratori artistici e creativi, realizzazione di progetti che promuovano l'agio per evitare la dispersione scolastica e come prevenzione di comportamenti devianti. L'attività principale di Scioglilingua, ad oggi, è l'insegnamento di Italiano L2 ad adulti e bambini, sia in sede che presso enti pubblici e aziende. In particolare dall'anno scolastico 2010-2011 ci occupiamo di Italiano L2 alfabetizzazione e Italiano per lo studio, presso tutte le scuole secondarie di I grado di Sassuolo (MO), comprensorio particolarmente interessato dal fenomeno migratorio dove negli ultimi anni si sono registrati forti segnali di intolleranza e difficoltà di convivenza interculturale. I corsi e i laboratori, su misura del fruitore, prevedono l'uso delle arti e delle tecnologie per l'apprendimento linguistico, un approccio basato sulla didattica ludica e interattiva, l'utilizzo di materiale autentico e materiale didattico non convenzionale redatto da Scioglilingua (come giochi didattici, oggetti, pupazzi, realia). Lavorando sul territorio abbiamo notato la scarsa preparazione del personale incaricato dello svolgimento di corsi Italiano L2, di conseguenza vorremmo introdurre nell'offerta didattica anche moduli di formazione per docenti. Scioglilingua è anche ente certificatore per gli esami CELI e CIC in collaborazione con il CVCL dell'Università per Stranieri di Perugia. Stiamo cercando di costruire una rete di contatti con realtà simili alla nostra, per creare nuove opportunità di scambi linguistici e culturali in Italia e all'estero. Il convegno sarà un' ottima occasione di incontro e di confronto.

 

1. IL PROGETTO

Scioglilingua è una cooperativa sociale di tipo "A" che offre servizi educativi, ricreativi e linguistici. Nasce con un forte orientamento al sociale e al terzo settore, con l’obiettivo di promuovere l'insegnamento delle lingue straniere (e dell'Italiano L2) e di creare uno spazio di crescita nuovo, aperto a chiunque interessato alla cultura, all’intercultura e alle arti.

Il progetto ha origine dall'incontro delle diverse competenze, formazioni e interessi dei soci fondatori: le arti, le lingue, il viaggio e gli altri.

 

1.1 STORIA DEL PROGETTO

Scioglilingua nasce da un'idea della sottoscritta e di Chiara Cardascia, grafica e illustratrice con esperienze in ambito multimediale. Tra i fattori che hanno portato alla creazione di Scioglilingua c'è il desiderio di creare uno spazio interculturale educativo rivolto a chiunque sia interessato alle lingue e alle arti, aperto ad adulti e bambini. Un luogo culturale che può ospitare happening e mostre, dove regnino l'originalità e la creatività e dove ogni evento è sinonimo di crescita e scambio. L'esperienza nel campo della formazione ha permesso a Scioglilingua di allacciare una serie di relazioni professionali con professionisti del settore con i quali sviluppare collaborazioni nell'ambito dell'attività sociale della Cooperativa.

Scioglilingua è convenzionata con il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell'Università degli studi di Venezia "Ca' Foscari" e con l'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, ai cui studenti offre possibilità di tirocinio formativo.

 

2. IL CONTESTO

Modena, come gran parte dell'Emilia-Romagna, presenta un forte sviluppo industriale, caratterizzato anche da eccellenze (ad esempio il settore dei motori e quello ceramico) che, rinomate in tutto il mondo, coltivano costanti rapporti e scambi con l'estero, con la conseguente necessità di sviluppare conoscenze linguistiche specifiche e avanzate. Poichè le aziende assumono molte professionalità dall'estero, hanno l'esigenza di una formazione linguistica specifica per i dipendenti e/o i liberi professionisti provenienti da Paesi stranieri. Il CNEL (Centro Nazionale dell'Economia e del Lavoro) nel VIII Rapporto sugli indici di integrazione sociale degli immigrati in Italia, (febbraio 2012) evidenzia che in molte province dell'Emilia-Romagna, tra cui Modena, l'incidenza di migranti sulla popolazione totale si aggira intorno al 10%. Sono oltre 15.000 i bambini e ragazzi con cittadinanza non italiana iscritti nelle scuole modenesi nell’anno scolastico 2010-2011, pari al 15,3 % dell’intera popolazione scolastica provinciale. Non mancano classi con un numero maggiore di studenti stranieri rispetto a quelli italiani. Le scuole statali del territorio modenese appaiono come un mosaico di culture che raggruppano una realtà multietnica e plurilivello con discenti provenienti da tutto il mondo. Gli insegnanti diventano così registi che coordinano le dinamiche di gruppo e cercano di minimizzare le diversità.

Le problematiche con cui la scuola deve confrontarsi sono di diverso tipo e grado:

  • studenti neoarrivati con nulla o scarse competenze nella lingua italiana e con difficoltà ad affrontare la vita della scuola;

  • studenti stranieri che, pur avendo frequentato già per qualche anno la scuola italiana e possedendo un buon bagaglio di base nella lingua italiana, non possiedono gli strumenti necessari per affrontare la lingua dello studio;

  • studenti di provenienza straniera, spesso italofoni di seconda generazione, che presentano problemi di lettura e comprensione dei testi e che incontrano le maggiori difficoltà nell’usare i registri propri delle varie discipline.

Scioglilingua si propone come valido supporto alle scuole pubbliche fornendo docenti preparati e qualificati per l’insegnamento della lingua e cultura italiane a stranieri e proponendo docenti formatori per gli insegnanti interni e/o per docenti di Italiano LS in tutto il mondo.

 

3. OFFERTA E TARGET

I corsi di Scioglilingua sono sviluppati su misura, in base alle esigenze delle diverse tipologie di studenti a cui si rivolgono:

  • Privati

  • Aziende

  • Scuole ed Enti Pubblici

 

3.1 L'OFFERTA

 

SERVIZIO OFFERTO

OBIETTIVO

Corsi di Italiano L2

 

In sede e presso le scuole pubbliche e le aziende

Favorire l'apprendimento della lingua e facilitare l'integrazione in Italia degli stranieri di ogni età e livello culturale, consolidare le competenze linguistiche, ottenere certificazioni CELI

Corsi di lingue

 

In sede e presso le scuole pubbliche e le aziende

Fornire una preparazione linguistica di alto livello

Traduzioni

Fornire traduzioni di testi di vario genere

Laboratori artistico-manipolativi (fumetto, disegno e tecniche pittoriche, bricolage, teatro)

 

In sede e presso le scuole pubbliche

Fornire spazi e mezzi per esprimere la propria creatività.

Evitare la dispersione scolastica e prevenire comportamenti devianti.

Laboratori educativi e ricreativi (es. pratiche filosofiche, educazione alla cittadinanza attiva)

 

 

In sede e presso le scuole pubbliche

Promuovere la partecipazione attiva dei giovani alla vita pubblica.

Favorire il dialogo e il confronto tra adolescenti.

Fornire attività ricreative originali.

Evitare la dispersione scolastica e prevenire comportamenti devianti.

Recupero scolastico

 

In sede e a domicilio

Rafforzare la preparazione scolastica degli studenti di tutte le età

Centri estivi

 

In sede e presso le scuole pubbliche

Fornire attività didattico-ricreative a bambini durante il periodo estivo, in orario lavorativo dei genitori

Corsi di formazione per docenti di Italiano L2/LS

 

In sede e presso le scuole pubbliche

Fornire strategie, approcci, materiali ed esperienze a docenti di Italiano a Stranieri

 

 

In programmazione

Vacanze studio in Italia/scambi culturali

Per permettere una conoscenza diretta della lingua e della cultura di un altro Paese.

Pensando alla promozione della lingua italiana all’estero e quindi alle vacanze studio ed agli scambi linguistici, Modena è una città viva e dinamica, nota per l’ottima cucina, l’aceto balsamico tradizionale, il tenore Luciano Pavarotti e i motori.

Modena inoltre si trova in una posizione strategica: vicina a città d'arte, mare e laghi.

Corsi di Italiano (L2) per sole donne di cultura islamica

Per permettere anche alle donne di cultura islamica di frequentare corsi di Italiano e potersi inserire meglio nel contesto italiano.

 

3.2 IL TARGET

 

Privati

  • Bambini italiani e non, minori di 6 anni solo se presenti simultaneamente i genitori.

  • Chiunque interessato alle lingue straniere, alle arti e alla cultura (dai 6 anni).

 

Aziende

  • Dipendenti/ Liberi Professionisti che vogliono imparare l'Italiano o altre lingue straniere.

 

Enti Pubblici/ Scuole Statali

  • Adolescenti svantaggiati, a rischio di comportamenti devianti e di abbandono scolastico.

  • Minori non italofoni neoarrivati.

  • Minori stranieri che necessitano di una preparazione di Italiano per lo studio.

 

 

4. ELEMENTI INNOVATIVI

Gli elementi innovativi apportati da Scioglilingua sono principalmente di tipo metodologico e organizzativo.

Per quanto riguarda la metodologia: la promozione della didattica ludica, interattiva e interculturale, il Total Physical Response, il cooperative learning, l'utilizzo di mezzi “altri” quali arte, teatro, cinema, movimento, musica per insegnare una lingua straniera. L'apprendimento interattivo e induttivo può considerarsi innovativo nel territorio modenese, dove ancora prevalgono la didattica basata sulla lezione frontale e un insegnamento passivo e top-down.

Inoltre l'uso di materiali autentici (articoli di giornale, canzoni, spot televisivi didattizzati appositamente dall’insegnante per i propri studenti) e realia ha portato i docenti della cooperativa alla redazione di materiale didattico (unità didattiche, giochi, libri illustrati, ecc.) diverso e originale per composizione: gommapiuma, plastica, ecc.

La centralità dello studente nel processo di apprendimento ha suggerito una modalità organizzativa che prevede corsi fatti "su misura" dello studente, analizzandone bisogni e aspettative per poi stipulare il patto formativo. Le lezioni possono essere individuali, in coppia, in piccoli gruppi e gruppi (massimo 8 partecipanti, per mantenere un alto livello di interazione e di confronto), lezioni simultanee, ovvero corsi per bambini in contemporanea a quelli dei genitori: attività artistiche e ricreative educative, non un baby parking. C'è inoltre grande flessibilità per quanto riguarda orari e modalità di frequenza.

Scioglilingua offre un ampio range di corsi per cui si avvale della collaborazione di docenti competenti madrelingua e/o italiani.

Il gruppo di lavoro può essere considerato un ulteriore elemento innovativo: i docenti che collaborano con Scioglilingua lavorano in équipe. Ciò permette di co-costruire gli strumenti metodologici e condividere approcci, strategie e un bagaglio esperienziale comune: con i colleghi si discutono la natura dei gruppi-classe, le caratteristiche degli studenti e dei problemi riscontrati "in aula", il tipo di materiale da utilizzare, le metodologie di insegnamento. Il confronto e la condivisione di opinioni, esperienze e conoscenze dà origine ad una riflessione autentica che permette di individuare l'azione da intraprendere. La collaborazione, quindi, genera nei partecipanti un'attitudine di riflessione critica sull'insegnamento che favorisce il miglioramento della prassi educativa.

In alcuni progetti, inoltre, è prevista la compresenza che stimola la continua riflessione e porta i compresenti a mettersi costantemente "in gioco": si osserva e si è osservati.

 

5."IL TRENO DEI SOGNI" e "CIAK! FANTASIA IN MOSTRA": DUE ESPERIENZE DI APPRENDIMENTO DELL' ITALIANO L2 ATTRAVERSO LE ARTI

Negli anni scolastici 2010-2011 e 2011-2012 sono stati organizzati due laboratori pomeridiani di Italiano L2, per studenti iscritti alle scuole secondarie di I Grado "P. Levi" e "G. Cavedoni"di Sassuolo (Mo), comprensorio particolarmente interessato dal fenomeno migratorio e dove negli ultimi anni si sono registrati forti segnali di intolleranza e difficoltà di convivenza interculturale.

 

5.1 IL TRENO DEI SOGNI

Nell'anno scolastico 2010-2011 Scioglilingua ha realizzato uno spettacolo teatrale interamente costruito dagli studenti in tutte le sue parti (scrittura, recitazione, scenografia, scelte musicali, costumi). L'idea è stata quella di riprendere il lavoro finale svolto dagli alunni l'anno precedente (la creazione di cartelloni con le provenienze di ogni partecipante e la traccia del percorso fatto per arrivare in Italia a bordo di un treno fantastico) e, nel segno della continuità didattica, continuare a lavorare su temi fondamentali come lo sradicamento, l'identità, le emozioni, i sogni e i desideri di ragazzi venuti da lontano.

 

ARTICOLAZIONE

FASE 1 IDEAZIONE (febbraio 2011): Gli studenti sono stati invitati a produrre idee tramite brainstorming, partendo dall'osservazione dei cartelloni realizzati l'anno precedente e da alcuni stimoli uditivi (il rumore del treno, il fischio del treno) e narrativi. E' stato costruito un abbozzo di plot narrativo.

FASE 2 NUCLEI DI LAVORO (febbraio-marzo 2011): Sviluppo del nucleo di idee in quadri e sequenze teatrali tramite la tecnica della scrittura creativa e dell'improvvisazione teatrale. In particolare, è stato chiesto ai ragazzi di lavorare sul tema dell'attesa (come mi sentivo nel momento della partenza dal mio paese?) e delle emozioni (cosa provavo? Con che azione potrei esprimere quel sentimento?); un altro nucleo (accessibile solo ai ragazzi di livello linguistico più avanzato) ha riguardato il tema del futuro: cosa vorrei fare da grande? Cosa sogno? Cosa mi aspetto/mi aspettavo dalla mia nuova vita in Italia?

In questa fase i ragazzi (già divisi in 2 gruppi classe, a loro volta distinti in altri 2 gruppi in base al livello di competenza linguistica) hanno lavorato su compiti e livelli diversi: gli studenti neoarrivati si sono dedicati soprattutto alla costruzione di alcuni elementi della scenografia, in particolare a cartelli con i nomi dei diversi Paesi di provenienza; i ragazzi di livello intermedio e avanzato (da B1 a C1 del QCER) hanno invece lavorato sulle improvvisazioni e sulla stesura dei testi.

Dal punto di vista del movimento scenico e coreografico, lo scopo è stato quello di portare i ragazzi a cercare un'espressività corporea sciolta da regole, diretta espressione di uno stato d'animo o di un comportamento umano, secondo la formulazione di Laban. E' stato fondamentale fare comprendere agli studenti l'importanza del proprio contributo, dando pari dignità a tutte le forme espressive (suoni, mimo, scenografie umane ecc.): in questo modo è stato possibile coinvolgere attivamente tutti, anche gli alunni neoarrivati con forti problemi di produzione linguistica.

FASE 3 DRAMMATURGIA (marzo-aprile 2011): Le idee scaturite dalle improvvisazioni e dalla scrittura espressiva/creativa sono state oggetto di una fase di rielaborazione drammaturgica di gruppo. In seguito all'osservazione delle prime prove e improvvisazioni si è creato il copione di scena.

E' stato di fondamentale importanza aiutare i ragazzi a scoprire in se stessi le ragioni, le motivazioni, il calore dello scrivere, senza imporre schemi prestabiliti ai loro testi. Una volta chiarito in che genere declinare le idee nate dalle improvvisazioni, tutto è stato elaborato in base al principio che il teatro è prima di tutto azione: la storia è stata dunque divisa in azioni, prima che in battute eccessivamente verbose e ridondanti. Prima ancora di pensare ai personaggi e alla loro caratterizzazione, si è stabilita un'ambientazione adatta alla storia (luogo e tempo), definendo tutti gli elementi che potessero aiutare il pubblico a riconoscerla in modo corretto. A questo punto si è passati a caratterizzare i personaggi in modo altrettanto chiaro (lavoro che è corrisposto ad un'analisi interiore, dato che quasi tutti i personaggi coincidono con i ragazzi stessi), prima ancora di affrontare le battute vere e proprie. E' stato utile "rivedere" le attività ludiche sulla voce e il gesto, le camminate, e applicarli con cura ai vari personaggi. Poi si è cominciato a costruire una trama: con l' aiuto di alcuni elementi ricorrenti delle storie più efficaci, come ad esempio la presenza di un cambiamento, di alcuni personaggi chiave (come ad esempio un aiutante-facilitatore: il Mago Opoku), di un oggetto magico o comunque di grande importanza per lo sviluppo della storia, di prove da superare (o momenti difficili da affrontare), di protagonisti e antagonisti, del tema del viaggio (fisico e/o interiore), di qualcosa da trovare (materiale o immateriale).

 

Fig. 1 Il mago Opoku ne "Il treno dei sogni"

 

Definiti i personaggi e sviluppata la trama, si è passati alla divisione del testo in scene e alla costruzione dei dialoghi, non trascurando di aggiungere didascalie utili a definire le azioni dei personaggi in scena. In ogni caso il testo o copione finale non è stato preso alla lettera, ma considerato passibile di interpretazione e miglioramento. Importante è stato ancora una volta precisare che per drammaturgia, secondo i canoni maggiormente invalsi nel Novecento, non si intendono solo le parti dialogate, bensì anche quelle corali, mimiche, musicali, cantate e coreografiche (per rappresentare cose, eventi atmosferici, elementi naturali ecc.): cercando di individuare le peculiarità di ogni studente, si è cercato di capire quale linguaggio espressivo gli fosse più idoneo (per non forzarlo a eseguire mansioni sgradite o nelle quali si sarebbe sentito in imbarazzo).

FASE 4 MESSA IN SCENA E PROVE (aprile-maggio 2011): Sono seguite infine le vere e proprie prove teatrali, (che da maggio 2011 si sono svolte in teatro, favorendo notevolmente la preparazione all'evento e la percezione di una nuova esperienza da parte dei discenti), dove ogni studente ha avuto un ruolo ben preciso da eseguire e di cui prendersi la responsabilità, imparando a interagire sul palco con i compagni e con gli insegnanti.

Le prove a teatro hanno rafforzato maggiormente lo spirito di gruppo e la sensazione del "fare insieme".I ragazzi hanno imparato (o almeno provato!), a gestire lo spazio scenico in modo equilibrato, ad usare lo strumento della voce, a gestire il corpo e ad interagire con gli altri personaggi, mettendo in pratica gli insegnamenti e gli esercizi relativi alla prima fase del corso.

FASE 5 SI VA IN SCENA! (1 giugno 2011): Rappresentazione finale nel Teatro “Ruini” della Scuola, momento finale di un percorso collettivo durato mesi, che non si esaurisce certamente nel tempo dell'azione scenica. Lo spettacolo come fase culminante di un processo, in cui la responsabilità di agire davanti a un pubblico, di dover portare a termine un compito in modo efficace e nel tempo stabilito, e la successiva gratificazione data dall'approvazione degli spettatori, hanno giocato sicuramente un ruolo importante nel progetto.

 

Fig.2 Due attori ne "Il treno dei sogni"

 

Fig.3 Scena finale de "Il treno dei sogni"

 

Fig.4 Foglietto di sala de "Il treno dei sogni"

 

 

5.2 CIAK! FANTASIA IN MOSTRA

Nell'anno scolastico 2011-2012 si è svolto un importante percorso attraverso i generi testuali e le modalità rappresentative. Il lavoro ha portato alla creazione di una performance finale frutto del lavoro dei partecipanti e sviluppato attraverso diversi linguaggi: l’animazione, il cortometraggio, la fotografia, la coreografia, il teatro delle ombre, il teatro di figura e le fotostorie.

 

ARTICOLAZIONE

BRAINSTORMING (febbraio 2012): produzione di idee tramite brainstorming, partendo dalle parole “raccontare” e "storie" i ragazzi hanno individuato diversi temi e vari linguaggi per narrare. Si può raccontare con le immagini, con la musica, con i suoni, con il corpo attraverso gesti e movimenti. Dal brainstorming è emersa la loro passione per i generi Horror e Fantasy.

FASE MOTIVAZIONALE (febbraio 2012): somministrazione di input diversi per favorire la motivazione e mantenere alto il livello di attenzione degli studenti. E' stato scelto Pinocchio, personaggio conosciuto e presente nell'immaginario collettivo, chiaro esempio di bene e di male, che ha permesso di utilizzare le loro conoscenze pregresse. Dall'immagine è stata introdotta la storia, supportata dalla visione di un video tratto da "Pinocchio" di Walt Disney per lavorare sui diversi personaggi e sulle loro caratteristiche: Pin-occhio, occhio di pino, burattino (anche se marionetta!), il Gatto e la Volpe e il Grillo Parlante, ecc. E' seguito l'ascolto della canzone "Le nuove avventure di Pinocchio" (1980). L’attività è stata incentrata sulla comprensione del lessico ricco di espressioni idiomatiche come “sono una peste” e “me ne infischio”. I ragazzi hanno cantato la canzone esercitando la pronuncia e l'intonazione.

IL PERSONAGGIO (febbraio 2012): costruzione di un nuovo personaggio: decostruzione-ricostruzione. Gli studenti hanno decostruito i personaggi della favola di Pinocchio. Dopo aver enfatizzato alcuni tratti dei caratteri, hanno giocato mescolando le caratteristiche fisiche e psicologiche, per la creazione di un personaggio nuovo che poi è stato nominato, descritto e rappresentato graficamente con un disegno (Volpocchio, Pigatto, ecc.).

 

Fig.5 Costruzione del personaggio "Pigatto"

 

LA TRAMA (febbraio 2012): Per la costruzione della trama è stato utile introdurre il genere testuale del "giallo"e il gioco delle 5 carte. Si tratta di 5 tavole che rappresentano la stessa scena, ma ogni tavola è progressivamente arricchita di un particolare o di un indizio utile per comprendere cosa rappresenta l'immagine in questione. Mostrando la prima tavola è stato chiesto agli studenti di fare ipotesi su quello che vedevano, creando un'atmosfera di suspense, e rendendoli molto attenti e partecipi. Sono state poi mostrate le tavole successive, fino alla penultima; prima di svelare l’ultimo particolare è stato chiesto di scrivere una storia su ciò che il disegno rappresentasse. I ragazzi hanno così trasformato le loro ipotesi in una trama. Sono state lette le storie e si è svelato il mistero, mostrando la tavola finale.

Sempre per lavorare sul plot narrativo è stato proposto un "giallo enigmistico": il disegno di una camera d’albergo con una serie di oggetti, 5 foto con descrizione di personaggi indiziati per furto e un ladro da smascherare attraverso gli indizi lasciati nella camera. I ragazzi hanno ipotizzato chi potesse essere il colpevole e hanno motivato la loro scelta per iscritto. L'attività ha rafforzato il concetto di trama.

L' IDEAZIONE (fine febbraio 2012): Input "Carte racconta storie": un mazzo di carte che rappresentano personaggi (principi, re, principesse, draghi, cavalieri, ecc.), luoghi (castello, montagna, mare, ecc.), sentimenti (paura, felicità, ecc.), stagioni, stati (mal di pancia, il mondo al contrario, ecc.) e i mostri (Dracula, il fantasma, il diavolo,ecc).

Utilizzando l'input delle carte è stato facile e divertente analizzare le varie componenti della storia: personaggi, luogo, tempo, imprevisto, nuovo intreccio, ecc.

Si è lavorato in piccoli gruppi e in cooperative learning e il risultato è stato la creazione di storie Horror- Fantasy che gli studenti hanno scelto per la rappresentazione finale del laboratorio. Successivamente, dopo avere discusso sulle diverse modalità rappresentative, sono state proposte il teatro, l'animazione e la fotografia.

LA CARATTERIZZAZIONE DEL PERSONAGGIO (marzo 2012): Ogni alunno ha inventato un “mostro” da descrivere e interpretare. Divisi in piccoli gruppi, si è descritto il proprio mostro, enfatizzandone le caratteristiche peculiari. Tali caratteristiche hanno portato gli studenti a volere impersonare i mostri, truccandosi e travestendosi. Lo spirito teatrale ha facilitato l'ideazione del "profilo del mostro", una carta d'identità corredata di fotografia, in cui vengono descritti i tratti distintivi dello studente (nome e cognome, data di nascita, nazionalità, scuola) e del personaggio (descrizione fisica, caratteristiche psicologiche, poteri magici).

 

Fig.6 Esempio di profilo del mostro

 

LA RAPPRESENTAZIONE DEL PERSONAGGIO (marzo 2012): Gli studenti-mostri si sono impegnati nella rappresentazione del plot narrativo ma, a causa del contesto dispersivo dato dalla realizzazione del travestimento, si è pensato di semplificare l'operazione realizzando sagome (silouhette) in cartoncino colorato, rappresentanti i rispettivi personaggi. Le sagome sono state rese facilmente manovrabili attraverso l'applicazione di un bastoncino di legno.

 

Fig.7 Sagome in cartoncino (silouhette) per il teatro delle ombre

 

L'attività manuale ha dato la possibilità anche agli studenti neoarrivati di socializzare con il gruppo classe e familiarizzare con la lingua attraverso il Total Physical Response.

Per i livelli più avanzati, l'attività ha permesso di soffermarsi sugli aspetti linguistici e grammaticali ( il condizionale, l’imperativo e le forme di cortesia).

Tra i personaggi scelti, vi è Pid-occhio (Fig.8), un mostro con un enorme occhio ideato da un partecipante che ricorda Pin-occhio, il burattino (marionetta!) di cui si era già parlato. Di conseguenza sono state illustrate brevemente le differenze e le analogie non solo tra marionette e burattini, ma anche tra teatro di figura e teatro delle ombre.

 

Fig. 8 Il personaggio-mostro Pid-occhio

 

 

LA RAPPRESENTAZIONE DELLE STORIE (marzo 2012): Costruiti i personaggi e decise le modalità rappresentative, si è utilizzato uno screen, realizzato con un semplice lenzuolo bianco, per proiettare le ombre delle sagome dei mostri.

Successivamente si è notata la propensione degli studenti a inventare dialoghi giocando con le silouhette. Il teatro delle ombre si è traformato in teatro di figura: si doveva solo ricreare una nuova scenografia.

Si è pensato dunque di filmare entrambe le performance: davanti e dietro lo screen.

Inizialmente il video doveva essere uno strumento documentativo ma si è mutato in nuovo linguaggio rappresentativo.

 

Fig. 9 Una scena di prova del teatro delle ombre

 

I CORTOMETRAGGI (marzo 2012): La messa in scena, ripresa dalla telecamera, ha avuto un ruolo fondamentale nel restituire agli studenti una propria immagine nella fase del “fare” e del “parlare”. Ha permesso loro, dunque, di osservare, riflettere e di prestare particolare attenzione all’intonazione, alla punteggiatura e alla pronuncia. Le riprese video, inoltre, sono state un utile strumento per rendersi conto dei propri errori: la riflessione ha portato all'autocorrezione.

La produzione scritta e orale, quindi, non è stata più stimolata dall'insegnante, ma riprodotta per iniziativa libera e personale da parte degli apprendenti; sia gli insegnanti, sia gli apprendenti hanno avuto modo di consolidare non solo le relazioni conoscitive ed emotive, ma di rompere le barriere sociali del ruolo studente/insegnante, favorendo una dialettica comunicativa e dinamica in un contesto sereno e aperto in grado di accogliere gli aspetti più strettamente relazionali ed emotivi.

 

LE FOTOSTORIE (marzo 2012): Un gruppetto di studenti, riguardando una ripresa video, si è soffermato su una serie di frame . Hanno chiesto agli insegnanti di stampare i suddetti frame da cui sono state create fotostorie. Alle immagini hanno aggiunto baloon all'interno dei quali hanno scritto i dialoghi; si è fatto riferimento così ai generi del fumetto e dei fotoromanzi.

 

Fig.10 Una pagina tratta da una fotostoria

LE INTERVISTE (aprile 2012): Inizialmente pensata come strumento di documentazione da proiettare nella sezione dello spettacolo dedicata al backstage, si è rivelata ottimo strumento didattico e pedagogico.

Il lavoro ha reso possibile individuare le tipologie d'intervista esistenti, i diversi stili e registri usati dagli intervistati, le formule interrogative utilizzate dagli intervistatori e soprattutto la natura funzionale diversificata dell'intervista: domande sulla vita personale e domande sulla vita professionale. La produzione scritta e orale di un'intervista che sarebbe stata posta ad ogni partecipante al laboratorio, separando le domande personali da quelle professionali, ossia sullo spettacolo che stavano preparando, ha esaltato i giovani attori. Lo spettacolo è divenuto il fulcro del loro “interrogare” e del loro rispondere, una possibilità di illustrare, descrivere e prendere atto del lavoro svolto. Grazie al clima ricreativo hanno formulato senza ansie e particolari difficoltà le domande e le risposte sullo spettacolo, mostrando grandi capacità di autonomia. Sono riusciti a lavorare secondo modalità di autocorrezione collettiva degli errori ortografici. Le tracce video testimoniano questa attività ancora una volta, fornendo agli apprendenti uno strumento di espressione linguistica ed emotiva, in grado ora di essere padroneggiata con cognizione di causa, perché acquisita e non solo appresa.

L'intervista video si è dimostrata una tecnica polifunzionale capace di soddisfare obiettivi generali e specifici del laboratorio, in grado di operare da un punto di vista emozionale, relazionale e linguistico.

 

L'ORGANIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO E LA SCELTA DEL TITOLO (maggio 2012): Lo spettacolo, previsto per il 1 giugno 2012 (rimandato a data da destinarsi a causa del sisma), si presenta come una performance collettiva creata dagli studenti: insieme di linguaggi artistici per esprimere i pensieri, i sogni, la fantasia di 26 ragazzi provenienti da 13 Paesi (Italia, Moldavia, Ukraina, Romania, Albania, Turchia, Filippine, Pakistan, India, Marocco, Tunisia, Ghana, Burkina Faso).

Spettacolo nello spettacolo: sketch live introducono tre cortometraggi Horror proiettati su uno screen. Seguono coreografie di ombre: gli attori-mostri stanno su più piani scenici, fondendosi con gli spettatori. Prima del divertente backstage, le interviste agli attori. Tutto si svolge in uno spazio allestito con la mostra delle opere prodotte: tra terrificanti "profili" e fotostorie.... CIAK! Fantasia in mostra!

 

 

5.3 ELEMENTI INNOVATIVI DEI LABORATORI

Le arti sono presenti sotto forma di "laboratorio artistico pomeridiano" in molte scuole, e spesso sono considerate attività collaterali, e materie secondarie nel piano di studi (educazione artistica ed educazione musicale). Insistendo sull'idea di interdisciplinarità e dell' "istinto artistico" primordiale presente in ognuno di noi, si è cercato di trasmettere ai discenti il messaggio che le arti sono materie di fondamentale importanza per lo sviluppo espressivo e identitario personali.

Il teatro può essere considerato come un gioco accessibile a chiunque, perché si basa su una materia prima che chiunque è in grado di fornire: la presenza umana. Teatro infatti non significa soltanto recitazione di battute, ma include tutta la sfera del non verbale, dell'espressività, il ritmo, la musica e in generale il senso del gioco di gruppo. Inoltre è stata proposta l'idea di un teatro che può diventare oggetto di scambio, un baratto con le altre culture , imparando ad imparare in un contesto interculturale.

Per quanto riguarda "Il treno dei sogni", innovative sono state le tecniche teatrali e le metodologie didattiche messe in atto: si è evitata con cura la proposizione di un tipo di teatro obsoleto, tradizionalista, tutto incentrato sul protagonismo e l'affettazione dando spazio alle sperimentazioni dei più grandi maestri del '900 e del teatro sperimentale europeo, che hanno insegnato a dare valore al processo formativo più che al risultato e a promuovere un tipo di teatro essenziale, basato sull'essere, non sull'avere né tanto meno sull'apparire.

Si sono scelte le arti e in particolare il teatro, come strumenti espressivi, poiché si ritiene che siano una forma di comunicazione complessa e completa, che va a stimolare e liberare forze e capacità che esistono latenti in ognuno di noi, ma che solitamente si atrofizzano nel contesto di un'educazione troppo orientata a valutare, verificare, omologare.

Il teatro, inoltre è uno strumento educativo che cerca di incidere su tre dimensioni sostanziali dell'essere umano: la fisicità, la creatività e la socialità.

Nel laboratorio che ha portato alla realizzazione di "Ciak! Fantasia in mostra" si considera innovativo l'utilizzo di più linguaggi artistici nello stesso contesto e a volte simultaneamente.

Giocando con le diverse tecniche e le arti si ha la possibilità di coinvolgere totalmente il discente: le capacità cognitive, affettive, relazionali, sensomotorie, permettono all'apprendente di acquisire conoscenze e saperi provando piacere attraverso attività che sviluppano la creatività, la fantasia e l'immaginazione.

 

 

5.4 METODOLOGIA

La metodologia scelta, quella del teatro (Il treno dei sogni) e dell'arte (CIAK! Fantasia in mostra), è parsa ideale per coniugare apprendimento e gioco, memoria della mente e memoria del corpo, immagine, tecnologia e musica: in sintesi, perfettamente in linea con gli approcci metodologici di cui Scioglilingua si avvale nell'insegnamento dell'L2 (didattica ludica, interculturale, cooperative learning, Total Physical Response ecc.).

Il laboratorio si rivolge a un gruppo, luogo entro cui l'individuo può rispecchiarsi, confrontarsi, comunicare, condividere, ricevere stimoli per cambiare e conferme della propria identità.

Per la creazione del gruppo sono state svolte attività di icebreaking. Per mezzo del patto formativo bilaterale è stato possibile negoziare il tipo di attività da svolgere, le modalità di realizzazione, le motivazioni e le aspettative relative al percorso da intraprendere.

E' stata importante la creazione del laboratorio inteso come setting di lavoro collaborativo, spazio aperto allo scambio reciproco dove sviluppare abilità pratiche e creative.

Ci si è soffermati sugli aspetti cognitivi, affettivi, caratteriali e relazionali del discente, che è stato posto così al centro di un processo formativo, promuovendo una modalità di apprendimento induttivo e un'acquisizione stabile e duratura del sapere.

L'uso di materiale autentico ha migliorato la comprensione del messaggio comunicativo e reso il laboratorio più interessante, innalzando la motivazione dei partecipanti. Per ricreare una vera atmosfera teatrale e da set cinematografico si sono usati appellativi specifici del settore quali Sig. Regista, Sig. Coreografo, Sig. Scenografo, ecc, per relazionarsi con i partecipanti: questo atteggiamento ha incrementato la loro attenzione e la loro motivazione e ha reso possibile "entrare nella parte".

Le tecnologie e i video sono stati preziosi strumenti per osservare e apprendere alcuni aspetti non verbali della comunicazione (espressioni, gesti, movimenti).

Le interviste non solo sono state utili per la documentazione ma anche come feedback sul lavoro svolto.

Sono state sviluppate, inoltre, attività di debriefing e riflessione metacognitiva.

Lo spettacolo ha costituito solo il momento finale di un lungo ed articolato processo volto a sviluppare fra i ragazzi le dinamiche proprie di un gruppo coeso e fattivo, che mettendosi alla prova, porta a termine un progetto al tempo stesso ambizioso e divertente. Grande importanza è quindi stata data al processo in tutte le diverse fasi, dalla progettazione all'allestimento dello spettacolo.

 

 

5.5 OBIETTIVI EDUCATIVI

  • Favorire la socializzazione degli adolescenti svantaggiati e a rischio tramite l'offerta di opportunità culturali, formative e relazionali.

  • Creare all'interno della Scuola una serena e fertile convivenza fra gli studenti delle fasce più deboli, aumentando il loro livello di autostima tramite la maggiore coesione e inclusione sociale.

  • Fare recuperare ai ragazzi la dimensione ludica e divertente dello stare insieme.

  • Scongiurare episodi di bullismo e devianza minorile: trovandosi a lavorare a stretto contatto con persone altre da se stessi, per cui è necessaria l'acquisizione del concetto di regola, che viene inteso e quindi viene appreso in senso educativo e non coercitivo.

  • Stimolare la capacità dei ragazzi di lasciarsi andare all'immaginazione e giocare con la fantasia.

 

5.6 OBIETTIVI DIDATTICI

  • Potenziare l'apprendimento dell'Italiano come lingua seconda tramite modalità ludiche e operative.

  • Eliminare la nascita di barriere linguistiche e culturali fra i gruppi di pari, dando a tutti uguali opportunità.

  • Incrementare le proposte didattiche della Scuola, all'insegna del coinvolgimento dei ragazzi a rischio.

  • Favorire un'educazione globale dello studente, che tenga conto del suo sviluppo socio-cognitivo, adottando tecniche ludiche e coinvolgenti anche sul piano fisico-emozionale. Sono stati infatti oggetto del progetto il lavoro sul testo, sulla voce, sul corpo e sul movimento nello spazio, sul rapporto con l'altro attraverso la percezione del proprio corpo e delle proprie emozioni.

  • Fare scoprire progressivamente il corpo e le sue possibilità.

  • Percepire, scoprire e strutturare lo spazio.

  • Acquisire e sviluppare abilità artistiche.

  • Stimolare nei ragazzi l'attitudine a "mettersi in gioco", lasciando loro veri momenti di autonomia e dando loro delle responsabilità e dei compiti ben precisi, aspetto fondamentale per la crescita a scuola e, soprattutto, nella vita.

 

6. CONCLUSIONI

Il progetto riguarda la realizzazione di una Cooperativa Sociale di tipo “A” per l’offerta di servizi educativi, ricreativi e linguistici. La Cooperativa si propone di sviluppare un’offerta formativa e sociale altamente innovativa in termini di contenuti, modalità di erogazione, didattica e materiali.

Il valore aggiunto che si vuole conferire alla cooperativa consiste in un nucleo di figure professionali che apportino alla struttura il proprio contributo culturale specifico ed il proprio bagaglio di esperienze professionali, creando momenti di formazione innovativi nel panorama modenese che includano percorsi di confronto sociale.

L’intenzione dei fondatori della Cooperativa, inoltre, è quella di instaurare un rapporto di massima collaborazione con realtà analoghe, con enti privati ed istituzioni, per mantenere il carattere di orientamento al sociale e al terzo settore, al fine di migliorare il più possibile il livello di integrazione sul territorio.

 

Obiettivi strategici raggiunti:

  • Avvio di una cooperativa sociale per l'erogazione di servizi socio-educativi

  • Sviluppo di relazioni durature con docenti qualificati e motivati

  • Consolidamento di relazioni con il territorio : Scuole Statali, Enti Pubblici

  • Consolidamento di relazioni con il territorio : le aziende e le imprese

 

Risultati raggiunti:

Realizzazione di:

  • Corsi di lingue straniere attraverso le arti

  • Corsi di lingua e cultura italiana per stranieri

  • Attività didattiche in collaborazione con la pubblica amministrazione

  • Laboratori artistici e creativi

  • Attività educative e ricreative per migliorare l’integrazione dei minori e degli adulti non italofoni

 

L'apprendimento linguistico attraverso le arti si è dimostrato molto efficace; inoltre gli studenti che hanno seguito corsi e/o laboratori di Scioglilingua hanno raggiunto i seguenti risultati:

  • Miglioramento delle competenze linguistiche.

  • Potenziamento del senso di autostima e fiducia reciproca tramite la cooperazione e la collaborazione tra i componenti, premiandone l'espressività ed il raggiungimento degli obiettivi riproposti.

  • Innalzamento del livello di motivazione generale del gruppo e abbassamento del filtro affettivo.

  • Apprendimento di nozioni trasversali (quali spazio, superficie, perimetro, tempo, durata, ritmo, intensità).

  • Hanno imparato a seguire un progetto dallo sviluppo dell'idea iniziale alla realizzazione dell'opera finita, e familiarizzato con materiali diversi e con diverse tecniche artistiche, musicali e teatrali, affrontando contemporaneamente modalità concrete e teoriche di lavoro, vedendo quindi concretizzarsi in modo creativo ed originale il frutto del proprio lavoro, e sviluppando un forte senso di cooperazione e di lavoro di squadra.

 

Tra le criticità si evidenziano:

  • il mancato riconoscimento dell'Italiano come L2 e dell'insegnante di Italiano L2;

  • il rapporto (a volte conflittuale!) con le scuole pubbliche: la carenza di momenti di incontro e confronto con gli atri docenti;

  • l' impossibilità di riprendere in contesto scolastico le nozioni acquisite durante il laboratorio;

  • la mancanza di disponibilità dei docenti delle scuole statali per la costruzione di un'azione interdisciplinare.

 

 

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